Cosa è successo a "Bella ciao", una delle più celebri canzoni del nostro folklore. Conosciuta a memoria da tutti gli italiani, evocatrice della nostra Storia e della liberazione?
Chi scrive ricorda che in pieni anni '70 la insegnavano le maestre a scuola insieme ad altre canzoni "regionali" (Romagna mia) o storiche ("La leggenda del Piave"). La si cantava con i nonni durante le passeggiate in montagna. Oppure la si urlava accompagnata dalla chitarra con i capi scout dell'Agesci intorno al fuoco di bivacco. Parole bellissime e struggenti che parlano di patria, libertà, amore e coraggio. Tutti valori che dovrebbero unire e non dividere.
Ma ultimamente intonarla sembra avere tutto un altro significato. Alla festa di fine anno in una scuola elementare milanese, già qualche anno fa, alcuni genitori, con legittime idee di destra, chiesero inspiegabilmente di non farla cantare ai loro bambini per la festa di fine anno. La stessa cosa è accaduta quest'anno a Roma per la giornata della memoria, "Non è politicamente corretta" hanno sottolineato mamme e papà poco tolleranti. Michele Santoro, d'altra parte, nel 2002 la cantò, solo, stonato, senza accompagnamento musicale e con un esagerato struggimento in una puntata di Sciuscià, per protestare contro Berlusconi e difendere la libertà di stampa. Sorprendente, la scena della seguitissima e recente serie Tv Netflix La casa di carta, in cui i rapinatori, “amici del popolo”, la cantano in italiano (la produzione è spagnola) in segno della loro rivolta al sistema. Ed è di ieri la notizia di un gruppo di sindacalisti della Cgil che hanno accolto il neo Ministro degli Interni Matteo Salvini, salito a Fiumicino sul loro stesso minibus. La sua reazione? Un sorriso e un "siete dei boy scout" (forse perché anche lui ha fatto il lupetto e l'ha cantata tante volte intorno al fuoco?).
Una canzone nota e amata anche oltre confine… Hanno suonato il tema di “Bella Ciao” durante le proteste degli indignados di Occupy Wall Street nel 2011, dopo un discorso alle presidenziali di François Hollande nel 2012, o per le manifestazioni anti Erdogan. E l’hanno cantata ai funerali di don Gallo a Genova e a quelli delle vittime di Charlie Hebdo.
Bella ciao ha origini misteriose e incerte. Nasce come canzone d'amore, secondo quanto racconta la cantautrice Giovanna Marini, e solo in un secondo momento è diventata un simbolo della resistenza partigiana durante la Seconda guerra mondiale. Ma c’è chi parla di un canto delle mondine, chi di un canto infantile diffuso nel Nord Italia e persino di una ballata francese del '500… Forse nessuno può dire con certezza chi sia, in origine, l’"invasore" della canzone ma certo è invece il tema di fondo, cioè l’importanza di difendere la libertà, un valore che non dovrebbe avere nessun colore e appartenenza politica.