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martedì 11 febbraio 2025
 
Lo scandalo
 

Bolzano rompe il silenzio, inchiesta indipendente sugli abusi

21/01/2025  Quella altoatesina è la prima diocesi ad aprire a ricercatori indipendenti i propri archivi per far luce sui casi coperti in questi anni. SOno 67 quelli accertati tra il 1963 e il 2023

Sono 67 i casi accertati di abusi sessuali tra il 1963 e il 2023 nella diocesi di Bolzano-Bressanone; 24 i sacerdoti coinvolti e 59 le vittime minorenni. È lo sconcertante dato che emerge dal rapporto sugli abusi nella Chiesa altoatesina, realizzato, su incarico della stessa diocesi, dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera. All’inizio del suo mandato il vescovo Ivo Muser ha ricordato di aver «avuto contatti con questa terribile ferita, tramite il centro d'ascolto istituito dalla diocesi ma anche con contatti diretti. Vi posso garantire che ho imparato molto, ho imparato quanto distruttivo e umiliante sia l'abuso sessuale». Ha poi ribadito, convocando una conferenza stampa per il prossimo venerdì 24 gennaio, che «serve un cambiamento di mentalità, di una nuova cultura di vicinanza. Ogni caso di abuso è uno di troppo, la mia speranza e la mia profonda convinzione è che questo sia il primo passo di un cammino che renda la Chiesa un luogo sicuro per bambini, giovani e adulti vulnerabili».

Il rapporto sottolinea che solo nel 2010, quando il vescovo Karl Golser istituì l'ufficio del difensore civico e rimosse alcuni sacerdoti dai loro incarichi, cominciò un cambio di passo e poi «il suo successore Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier hanno dimostrato un impegno onesto». Secondo lo studio prima del 2010, invece, «il vescovo e il vicario generale avevano reagito in modo per lo più inadeguato o inappropriato» ai casi di abuso. Abusi che «erano noti ai vertici diocesani, per la gran parte (43%), già prima del 2010» mentre le autorità continuavano a sostenere la teoria degli «autori isolati» o «delle pecore nere».  Nominati per nome, al riguardo, nel report sono il vescovo Wilhelm Egger (1986-2008) e i vicari generali Josef Michaeler (1971-1996) e Josef Matzneller (1996-2016). Per mantenere l’anonimato delle vittime i casi sono citati con un numero e i nomi degli autori degli abusi non compaiono nel report, ma sono stati indicati in un documento riservato che sarà consegnato al vescovo Muser e al vicario generale Runggaldier».

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