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giovedì 17 aprile 2025
 
Alimentazione
 

C'è chi mangia poco chi troppo

17/06/2016  Il Global nutrition report 2016 evidenzia come la malnutrzione sia una medaglia a due facce: da un lato la scarsità di cibo dall'altra l'obesità, con gravi conseguenze sulla salute, soprattutto dei bambini.

C'è chi muore ancora per fame e chi si ammala per troppo cibo: sono due delle contraddizioni che emergono dal Global nutrition report 2016. 2 miliardi di persone soffre di malnutrizione per deficit calorico e circa altrettante sono invece soprappeso o obese. E la situazione è particolarmente critica nell’infanzia: i bambini che soffrono di deperimento e ritardi nella crescita a causa di una dieta povera di nutrienti sono 161 milioni, e sull’altro fronte circa 42 milioni soffrono di obesità. Il 45 per cento dei decessi infantili nel mondo è imputabile proprio alla malnutrizione: su 667 milioni di bambini sotto i 5 anni, 159 milioni risultano troppo piccoli per la loro età, 50 milioni non pesano a sufficienza considerata la loro altezza e 41 milioni pesano troppo. Nell’indagine che ha coinvolto 129 Paesi, la parola chiave è proprio la malnutrizione, sia che riguardi le carenze nutrizionali sia gli eccessi. Si mangia male in poche parole. Con ripercussioni anche dal punto di vista economico. Due esempi: negli Stati Uniti in una famiglia in cui è presente una persona obesa aumenta dell’8 % la spesa annuale dei farmaci. In Cina la diagnosi di diabete porta a una perdita di reddito annua del 16,3 %. Il rapporto mostra che il potere e lo status delle donne incide molto sulla malnutrizione: madri sotto i 18 anni hanno più probabilità di avere figli affetti da ritardo della crescita, mentre diminuisce questa possibilità per le madri che hanno un diploma di scuola superiore. È quindi importante integrare gli obiettivi di nutrizione nei settori sociali e di sviluppo. I Paesi che stabiliscono degli obiettivi relativi alla malnutrizione riducono assai più rapidamente il ritardo della crescita. Dal canto opposto solo il 30% dei Paesi hanno obiettivi di riduzione di obesità, diabete e assunzione di sale. Ed è ancora insufficiente la campagna per la promozione del latte materno e la regolamentazione del commercio dei latti artificiali. A fronte di alcuni paesi come  il Brasile, il Ghana, il Perù, e lo stato indiano di Maharashtra che hanno fatto enormi progressi in campo alimentare, si registrano ancora gravi carenze. Molti gli obiettivi da realizzare entro il 2025: ridurre il numero di bambini affetti da ritardo della crescita; bloccare l‘aumento del numero dei bambini obesi; ridurre l’anemia tra le donne in età fertile; aumentare il tasso di allattamento esclusivo al seno almeno per i primi sei mesi; ridurre l’insufficienza ponderale alla nascita. 

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