Roma, 9 ottobre 1994, primo incontro mondiale delle famiglie con papa Giovanni Paolo II. Foto: Osservatore Romano/Vatican media
Il documentario su papa Francesco del registra russo-statunitense Evgeny Afineevsky e le frasi riportate su famiglia, unioni civili e attenzione verso le persone omosessuali hanno richiamato una grande attenzione a livello mondiale, intercettando un nervo scoperto del dibattito sociale, politico,culturale ed ecclesiale. Il tema è complesso, e quindi servono parole pensate, non reazioni pregiudiziali, nella contrapposte tifoserie dei pro e dei contro; sembra banale dirlo, ma forse è opportuno ricordarlo, in tempi in cui si pretende di commentare con 140 caratteri su Twitter il secolare Magistero della Chiesa o gli sfidanti messaggi di Papa Francesco. E questo è tanto più necessario in un “cambiamento d’epoca” così drammatico, veloce e radicale, come quello che stiamo attraversando (sempre per usare parole di papa Francesco).
Personalmente, tra i molti modi con cui la Chiesa ha messo a tema la famiglia in questa transizione storica non posso non partire dal 1981, anno di promulgazione della Familiaris consortio – firmata da San Giovanni Paolo II il 22 novembre, seguita da innumerevoli interventi di tre Papi, arrivata all’Amoris laetitia del 2016, e passando anche per grandi eventi nel mondo, come gli Incontri Mondiali delle famiglie, ai quali ho avuto la fortuna di partecipare più volte. In tutti è risuonato forte e chiaro il richiamo alla bellezza della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, aperta alla vita, e fondata sul Sacramento, per i credenti. Il tutto testimoniato soprattutto, prima ancora che nelle parole alte e vibranti dei Papi, dei cardinali, dei relatori ai convegni, da migliaia di famiglie semplici, raccolte attorno ad una Chiesa casa ospitale delle famiglie. Ho ancora negli occhi le famiglie di campesinos e indios al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, nel 2009, sento ancora le pressanti domande delle famiglie di ogni parte del mondo e le paterne risposte di Papa Benedetto XVI a Milano, nel 2012, nella spianata dell’aeroporto di Bresso, ricordo con commozione le appassionate parole sulla famiglia di Papa Francesco a Filadelfia nel 2015 e a Dublino nel 2018.
Milano, Italia, 3 giugno 2012, VII incontro mondiale delle famiglie con papa Benedetto XVI. Foto Reuters,.
Con altre parole anche il Rapporto Cisf 2020 (La famiglia nella società post-familiare) ha affrontato il tema, ricordando che la famiglia è un concetto antropologicamente solido, comunicabile, con un proprio “codice genetico” unico ed irripetibile, che contrasta il feroce individualismo consumista oggi prevalente: “Il genoma familiare consiste in quattro elementi fondamentali connessi fra loro, cioè: il dono reciproco fra i membri come valore che ispira la vita in comune; la norma della reciprocità come regola degli scambi interni; la sessualità della coppia; e la generatività che ne consegue” (Rapporto Cisf 2020, capitolo 1, p. 44).
Papa Francesco – non dimentichiamolo - riafferma costantemente questa “identità della famiglia”; e insieme la sfida con altrettanta continuità e tenacia, mettendo al primo posto la cura pastorale e l’attenzione alle persone (alla persona concreta che ha davanti), prima e oltre ogni etichetta. Per questo “Dio ti ama così come sei”, parole dette al cileno Juan Carlo Cruz a Santa Marta, rimane un’affermazione giocata prima di tutto nella relazione concreta (nell’azione pastorale, si potrebbe dire, o meglio, nello sguardo negli occhi), e solo in seconda battuta può essere indirizzata a riflessioni più sistematiche. E in questo “Magistero dei gesti” papa Francesco certamente sfida credenti e non credenti ad uno sguardo di misericordia e di accoglienza che non può essere più evitato.
Philadelphia, Usa, 27 settembre 2015, VIII incontro mondiale delle famiglie con papa Francesco. Foto Reuters.
Certo, resta qualche legittimo dubbio di fronte all’affermazione - sempre di papa Francesco - sulla necessità di interventi legislativi (“Hanno diritto ad essere coperti legalmente”), forse un po’ troppo “semplificata”, dato che si tratta di un codice regolativo e valoriale ben diverso dall’attenzione pastorale e relazionale alle persone. Il livello giuridico-normativo si porta infatti dietro conseguenze ben più ampie, a volte molto ideologiche, spesso pretende di ridefinire i percorsi educativi ed identitari delle nuove generazioni (lo ricordava lo stesso papa Francesco: “Io ho parlato di quella cattiveria che oggi si fa con "l'indottrinamento della teoria gender”, 3 ottobre 2016), confonde diritti delle persone e identità della famiglia, apre a “nuovi diritti” alla genitorialità che rendono i figli un “prodotto”, anziché un dono.
In effetti nel dibattito giuridico, politico, massmediale e culturale oggi in atto non si tratta solo di proteggere i legittimi diritti delle persone omosessuali, ma è in gioco l’identità tutta della famiglia, sono messi in discussione gli elementi stessi del genoma familiare – proprio questa chiara identità, che anche papa Francesco riafferma. In particolare, sempre dalle pagine del Rapporto Cisf 2020: “consideriamo le forze che modificano gli elementi basilari del genoma familiare (figura 3): 1) l’economia capitalista attacca la cultura del dono e introduce nel genoma elementi utilitaristici che oggi sono per lo più di carattere consumistico; 2) il mondo della comunicazione virtuale svuota la norma della reciprocità perché tende a isolare i singoli, che sono connessi al mondo intero, ma non fra di loro; 3) la rivoluzione sessuale modifica profondamente la relazione di coppia mettendo in causa la polarità maschio-femmina con l’apertura ad un numero indeterminato di identità di gender (Lgtbtqia - l’acronimo significa lesbica, gay, transgender, bisessuale, queer/eccentrico/insolito/ non eterosessuale, questioning/indeciso, intersessuale, asessuale e ally/simpatizzante); 4) la generatività fisica viene modificata dalle nuove tecnologie della riproduzione (pratiche eugenetiche, fecondazione artificiale, maternità surrogata) e, domani, forse, all’uso dell’utero artificiale” (Rapporto Cisf 2020, capitolo 1, pp. 44-46).
Dublino, Irlanda, 26 agosto 2018, IX incontro mondiale delle famiglie con papa Francesco. Foto Reuters.
In breve: nel drammatico cambiamento d’epoca che stiamo attraversando, carico di ingiustizie, difficoltà, sfide sociali, economiche e sanitarie globali, la “società post-familiare” è certamente una delle questioni antropologiche più pressanti, perché né la felicità delle persone né la coesione sociale delle comunità possono fare a meno della famiglia – che non può diventare irrilevante né indifferenziata. Le controverse parole di Papa Francesco costituiscono quindi un’ulteriore sfida di discernimento, per tenere insieme verità della famiglia, dignità di ogni persona e regole sociali di libertà.
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vota, segnala o condividi "La Chiesa vuole raggiungere le famiglie con umile comprensione, e il suo desiderio 'è di accompagnare ciascuna e tutte le famiglie perché scoprano la via migliore per superare le difficoltà che incontrano sul loro cammino'".
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