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mercoledì 19 marzo 2025
 
MUSICA E FEDE
 
Credere

Carly Paoli: la mia voce canta le lodi del Signore

24/08/2023  Anche papa Francesco apprezza il soprano anglo-italiano che ci racconta l’importanza della fede e del sostegno dei genitori nel suo percorso artistico. «Prima di ogni concerto dico sempre una preghiera»

Carly Paoli, a 34 anni, è il ritratto della felicità. È in vacanza con la famiglia in Puglia, dove sono le sue radici, e da lì la soprano lirica pop racconta i pilastri della sua vita. Una fortissima fede cristiana. Un amore viscerale per la musica e l’attaccamento a quei genitori, Tina e Paul, ai quali deve in buona parte il suo successo. «Sono i miei migliori amici», dice.

La «voce di un angelo», come papa Francesco l’ha definita, nella sua villa vicino a santa Maria di Leuca ha appena dato il benvenuto al fratello maggiore Dean e ai suoi quattro nipoti, ma tra poche ore sarà già in partenza, destinazione Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea a Londra, dove canterà durante una partita per raccogliere fondi per l’Ucraina.

L’Ave Maria di Carly Paoli è stata uno degli inni che hanno accompagnato il Giubileo della misericordia del 2016. Al Foro Romano, il 26 luglio dello stesso anno, il famoso soprano aprì con la sua canzone A Time for mercy, ispirata dalle parole di Francesco, un grande concerto al quale parteciparono anche Andrea Bocelli ed Elaine Page.

Il Papa avrebbe dovuto essere presente anche lo scorso giugno, in piazza San Pietro, per ascoltare Carly cantare durante il Meeting mondiale sulla fraternità umana, ma poi, per via dell’operazione cui era stato sottoposto, non è riuscito a partecipare.

«La fede cristiana è fondamentale nella mia vita», dice Carly dal suo buen retiro pugliese. «Senza fede mi sento persa, ma è la musica il mezzo attraverso il quale mi avvicino a Dio.Cerco sempre di cantare canzoni che diffondano gioia», spiega.

«Prima di ogni concerto dico sempre, insieme ai miei collaboratori, questa preghiera: “Padre del Cielo, Ti prego che, con la mia voce, questa sera io possa glorificare il Tuo nome e toccare il cuore di chi mi ascolta. Nel nome di Gesù Cristo. Amen”».

Il rapporto di Carly con Dio è cominciato nell’Esercito della Salvezza, una Chiesa cristiana protestante molto impegnata nel sociale, fondata a metà ottocento, a Londra, da William Booth.

«Sono stata battezzata in questa chiesa a Mansfield, vicino a Nottingham, dove sono cresciuta. Prego ogni giorno, alla sera, prima di mangiare, con i miei genitori. È l’occasione per affidare a Dio quello che sta succedendo, nella nostra vita, in quel momento. Le parole che usiamo cambiano, ma concludiamo sempre ringraziando Gesù per il cibo. Prego spesso anche durante il giorno perché voglio avvicinarmi il più possibile a Dio e so che, facendo così, posso diventare una persona migliore, più attenta a chi mi circonda. Ascolto i podcast del pastore protestante David Pawson. In Gran Bretagna collaboro anche con il settimanale cattolico Universe, che ho aiutato a raccogliere fondi».

 

VIVERE CON GRATITUDINE

La gratitudine è una componente fondamentale della fede di Carly: «Mi considero davvero fortunata perché faccio, con successo, il lavoro che mi piace, benché abbia umili origini. Mio papà faceva il camionista e mia mamma lavorava per un’agenzia di viaggi», dice.

«Devo la mia carriera all’Italia, alla mia famiglia estesa, i Paoli, parenti di mia mamma. In particolare a mio nonno materno Apollonio, che mi ha fatto conoscere Tito Schipa ed Ennio Morricone quando ero piccola, e a mio zio Luigi, grande compositore di melodie di fisarmonica. Loro mi hanno fatto innamorare della musica, un incantesimo che dura ancora oggi».

«I Paoli suonavano e cantavano tutti e mi sono semplicemente unita a loro», spiega ancora la famosa soprano.

«Mio papà è inglese, ma mia mamma è una Paoli doc, capace di stare tra due mondi. Ogni estate tornavamo in Puglia, a Spongano, dove cantavo nelle piazze insieme ai miei parenti. Per questo motivo ho deciso di adottare il mio cognome materno. Ho capito subito che “Hopkinson”, quello paterno, avrebbe messo gli italiani in difficoltà».

 

 

CHI È

QUANDO LA LIRICA É POP

Carly Paoli è nata a Mansfield, in Gran Bretagna, il 28 gennaio 1989, da padre inglese e madre d’origine italiana. Per l’attività artistica utilizza il cognome della madre ma il suo vero cognome è Hopkinson. Ha studiato canto lirico e si è poi dedicata alla musica lirica-pop.Ha raggiunto la notorietà nel 2015 cantando con il tenore José Carreras in un concerto al castello di Windsor per il principe Carlo. Nel 2016 ha inciso un’Ave Maria che è diventata uno degli inni del Giubileo. Nello stesso anno, sempre in occasione del Giubileo, ha cantato con Andrea Bocelli al concerto nel Foro romano intitolato Tempo della misericordia. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo album: Singing My Dreams.

ESIBIRSI PER I VIP

Carly ricorda le origini, quella sua prima lezione, ad appena otto anni, con la sua insegnante Liz Hetherington, che ancora oggi lavora con lei. «Una seconda mamma per me», dice, «la prima a segnalare alla mia famiglia la potenza della mia voce».

Non le sembra vero che, oggi, può dire di conoscere bene re Carlo e la regina Camilla, che l’hanno invitata più volte a cantare per loro. «Il re è una persona molto calda», racconta, «un grande amante della musica classica».

Per il momento Carly si definisce “single”, forse troppo impegnata a viaggiare per incontrare il vero amore, anche se è convinta che il suo principe azzurro, da qualche parte, c’è. Si tratta soltanto di trovarlo. 

«Sono una grande appassionata dei film della Disney come Cenerentola e La bella addormentata nel bosco», racconta. «Guardarli mi aiuta a superare lo stress della vigilia di un concerto importante, quando l’ansia sale e così mi siedo sul divano, insieme a mia mamma, per rilassarmi davanti alla tivù».

L’estate, ogni anno, viene in Puglia dove la sua routine cambia rispetto a quando sta in Inghilterra. «La mia parte preferita del giorno rimane sempre la stessa. Quei pochi minuti, al mattino, quando mi preparo un espresso con una vecchia moka italiana e posso permettermi anche un biscotto. Di solito mi alzo alle 6 e poi scrivo canzoni», racconta.

«Per il mio nuovo album, per esempio, ho registrato una versione classica della canzone degli anni Sessanta Il mondo di Jimmy Fontana e la seconda strofa l’ho riscritta io, in inglese. Per pranzo un panino, quando sono a Londra, mentre in Italia orecchiette con le cime di rape o risotto ai frutti di mare, il mio piatto preferito».

 

L’ITALIA, SOGNO NEL CASSETTO

E il futuro? Carly non vede l’ora che il suo nuovo album, intitolato Carly Paoli. The movie collection, esca il prossimo 22 settembre. Costruito tutto sulle colonne sonore dei suoi film preferiti, da Good morning Vietnam a Tempi moderni, da Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato a The greatest showman, da Colazione da Tiffany a Sabrina, fino a Insonnia d’amore.

Inoltre si sta preparando anche a cantare all’inaugurazione della Ryder Cup, la più prestigiosa competizione internazionale di golf, a Roma, alla fine di settembre. E forse c’è un sogno segreto nel suo cassetto: venire a vivere in Italia. «Mi piace il ritmo della vita di questo Paese, il sole, le piazze piene di gente alla sera… E poi qui ritrovo i miei amici di sempre, quelli che mi dicono chi sono davvero».

 

 

Età                         34 anni

Professione       Cantante

Famiglia              Papà inglese, mamma di origine italiana

Fede                     Maturata nella chiesa protestante dell’Esercito della salvezza

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