Verrebbe da dire che non sa più dove attaccarsi il comico
(ma è davvero comicità?) Beppe Grillo che, per richiamare ancora una volta l’attenzione
su di se e sul suo movimento si riduce a una messa in scena che non si sa se
sia più blasfema, stupida o di cattivo gusto.
Al termine della prima serata del
suo nuovo spettacolo “Grillo vs Grillo”, al Lingotto di Torino, Grillo ha
chiamato sul palco i politici piemontesi del suo movimento per inscenare una
sorta di “comunione”. In mano dei grilli secchi e la frase per ognuno: “Questo
è il mio corpo”.
Evidentemente al tramonto, come politico e come comico,
Beppe Grillo non ha trovato di meglio che insultare non soltanto i milioni di
cristiani di questo Paese, ma anche l’intelligenza di chi non crede inscenando
uno spettacolo che non gli ha fruttato neppure guadagni al botteghino. Pochissimi
gli spettatori paganti al Lingotto, i “suoi” politici costretti a occupare in
fretta e furia una parte della platea per non far risaltare troppo l’assenza
del pubblico.
Infine la scenetta che non fa ridere (il peggio che possa
succedere a un comico di professione) con quei grilli liofilizzati in mano a un
ex guru in evidente difficoltà. Peccato però che soltanto uno fra i politici
del M5s abbia avuto la decenza di frenare il suo leader. Soltanto la candidata
grillina al comune di Torino, Chiara Appendino, infatti, ha rifiutato di
mangiare i grilli se pur con un debole «Non posso, sto allattando».
Lorenzo
Guerini, vice segretario del Pd ha subito attaccato: «Se ce ne fosse ancora
bisogno con la sceneggiata di Grillo a Torino, tra l’indecenza e la stupidità,
abbiamo la prova provata di cosa sia davvero il M5S. Pur di attirare
l’attenzione su di sé arrivano addirittura a mettere in scena una parodia
blasfema. Chiedano scusa e si vergognino». Sempre che sappiamo ancora - e c'è da dubitarne - cosa sia la vergogna.