«La Comunità Papa Giovanni XXIII, diffusa in tutto il mondo, esplode nella gioia per la beatificazione di Sandra Sabattini, vera discepola di don Benzi, la quale ci ha lasciato in eredità un prezioso Diario per rafforzare la Fede». È il commento di Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII alla notizia che papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione di Sandra Sabattini, nata il 19 agosto 1961 a Riccione e morta il 2 maggio 1984 a Bologna. Discepola spirituale di don Oreste Benzi, era studentessa di medicina e innamorata di un ragazzo, Guido Rossi. Morì a 22 anni, mentre si recava a prestare sostegno ad alcuni membri della Comunità di Igea, nel Riminese, dopo essere stata investita da un’auto. A nulla servirono il soccorso dell’ambulanza e dei medici: dopo tre giorni di coma morì.
È stato proprio don Benzi a cogliere, fin da subito, il suo «animo profondo e semplice, contemplativo e razionale, immerso in una fede profonda», leggendo le riflessioni che lei annotava su foglietti, diari scolastici, bigliettini, all'insaputa di tutti. Un tesoro che il sacerdote ha voluto raccogliere e pubblicare ad un anno dalla sua morte, in un diario.
Il miracolo che l’ha portata sugli altari
Nel 2007 Stefano Vitali, già segretario di don Benzi, al tempo Assessore del Comune di Rimini, scoprì di avere un tumore inguaribile al colon. I medici gli diedero pochi mesi di vita a causa delle 45 metastasi diffuse in tutti gli organi vitali. Don Oreste Benzi affidò immediatamente Stefano a Sandra, tutta la Comunità Papa Giovanni pregò la giovane per la guarigione. La cronaca medica documenta che dopo tre mesi ci fu la remissione clinica completa di tutta la malattia, caso unico nelle statistiche sui tumori al colon. «Di Sandra», ha detto Vitali, «ho sempre avuto un’immagine bellissima grazie ai racconti di don Oreste, che per primo in lei aveva visto la santità». Quando don Benzi va a trovare Vitali per recitare insieme la preghiera di guarigione, prima del secondo ciclo di chemio, accade questo: quando sta per iniziare la preghiera, Stefano si trova ad assistere ad una simpatica diatriba su quale santo pregare. La moglie propone di invocare Alberto Marvelli, giovane ingegnere riminese già beato. Ma don Oreste è irremovibile ed intransigente: bisogna affidarsi a Sandra Sabattini e solo a lei perché, spiega, nella preghiera di intercessione bisogna essere precisi per sapere poi a chi attribuire il miracolo. Nel frattempo aveva chiesto a tante altre persone di invocarla per la guarigione di Stefano. E così anche Sandra, che Stefano conosceva ma non in profondità, entra ufficialmente nella sua vita.
Un mese dopo quella preghiera, il primario di oncologia Ravaioli comunica a Vitali l’inaspettato: «I valori sono tutti negativi. Non chiedermi perché, non lo so». E così non si sapeva perché era guarito, ma un fatto era certo: il tumore era sparito. Mese dopo mese con la moglie ricostruisce il puzzle di quanto successo: il dolore, la preghiera di don Oreste e di tanti a Sandra, e piano piano riconduce tutto a lei, alla sua intercessione.
Nella mostra sui "Santi della porta accanto"
Sandra Sabattini, inoltre, è una delle protagoniste della mostra “Santi della porta accanto. Santità nei giovani”, realizzata dal Centro Culturale San Paolo di Vicenza, con il supporto comunicato del Gruppo editoriale San Paolo, in collaborazione con Azione Cattolica ambrosiana, e curata dal giornalista Gerolamo Fazzini.
La mostra, graficamente curata da Mariangela Tentori, consiste in 32 pannelli che presentano 24 figure di giovani testimoni della fede, alcuni già beati, altri Servi di Dio, altri ancora giovani comuni, ma esemplari per le loro scelte di vita. Ciascun pannello presenta un ritratto artistico, eseguito dall’artista Afran, una breve biografia, una frase incisiva, scritta o pronunciata dal personaggio in questione, e un QR code che rimanda a siti, libri, articoli che possono arricchire la conoscenza di quel giovane.
La mostra che sta girando le parrocchie d’Italia è stata proposta in occasione del Sinodo sui giovani dell’anno scorso in Vaticano.