Sul suo profilo Facebook aveva scritto: «Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona». Questa è Silvia Costanza Romano, la volontaria milanese di 23 anni, rapita nella serata di martedì 20 novembre in un villaggio in Kenya da un gruppo di uomini armati. Il sito dell'associazione di Fano per cui lavorava, Africa Milele, che sostiene progetti legati all'infanzia, riporta solo queste frasi: "Non ci sono parole per commentare quello che sta accadendo. Silvia, siamo tutti con te». Nessun riferimento a possibili contatti ed è comprensibile: in queste ore così delicate, il riserbo è d'obbligo. Anche perché ancora non si sa nulla su chi ha rapito la ragazza e sul perché: potrebbero essere delinquenti comuni a caccia di un riscatto, o terroristi islamici legati al gruppo al-Shabab.
Di certo, almeno in base alle prime testimonianze, i rapitori cercavano proprio lei e sono andati a colpo sicuro. L'hanno schiaffeggiata e legata, prima di portarla via. È quanto afferma un ragazzo che sostiene di essere testimone oculare del rapimento, Ronald Kazungu Ngala, 19 anni. Il giovane è uno dei giovani la cui istruzione è sostenuta dalla onlus per cui lavora la ragazza italiana ed era nell'ufficio dell'organizzazione, quando ha sentito gli spari provenienti dall'esterno, che hanno fatto fuggire o nascondere tutti quelli che si trovavano nell'area commerciale. La banda ha quindi fatto irruzione nell'ufficio con fucili e machete, intimando che fosse loro detto dov'era la donna bianca. «Ho detto loro che se ne era andata - racconta - ma non mi hanno creduto e si sono precipitati nella stanza, dove l'hanno trovata». Ngala dice di averli seguiti e aver sentito uno di loro chiedere a un altro «se fosse lei». Quando gli è stata data una risposta affermativa, l'ha «schiaffeggiata duramente finchè Silvia è caduta». «Ronald, per favore, per favore! Ronald, per favore aiutami», avrebbe detto la giovane, secondo Ngala. «Ho provato a respingere un uomo che la teneva giù per legarle le mani dietro la schiena - dice ancora il ragazzo - ma qualcuno mi ha colpito in testa con un bastone e ho quasi perso i sensi. Lei mi ha detto di mettermi in salvo e sono fuggito». Due degli uomini armati che erano fuori dalla stanza avrebbero quindi sparato a delle persone presenti, tra cui due bambini
Silvia, che si è laureata con una tesi sulla tratta degli esseri umani, era rientrata in Kenya all'inizio di novembre. In precedenza, sempre con Africa Milele onlus, aveva trascorso in precedenza alcuni mesi. Prima di partire, la ragazza ha lavorato in una palestra: «Silvia ha collaborato con noi nell'ultimo anno - raccontano da Zero Gravity, un centro sportivo in via Vavassori Peroni dove si insegna freestyle, parkour e acrobatica - faceva l'istruttrice di acrobatica. Era andata via a luglio e sapevamo che inizialmente sarebbe dovuta rimanere fino a settembre, per poi tornare a tenere i corsi da noi a ottobre. Poi però ci ha chiamato dicendoci che sarebbe ripartita a ottobre e quindi avrebbe lasciato i corsi da noi. Ma era quello che desiderava».
La posta abitualmente sui social foto e iniziative benefiche per i bambini africani. Il suo ultimo post è del 17 novembre e la ritrae sorridente, alle spalle di una capanna di legno in un villaggio, mentre veste degli abiti tipici africani, mentre in altre foto appare mentre sale su un albero di cocco o durante un selfie con i bambini di cui si prendeva cura. «Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte - scrive - ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l'aver avuto l'opportunità di vivere».
«Seguiamo con preoccupazione e interesse la notizia del rapimento della cooperante italiana Silvia Costanza Romano avvenuta ieri sera in Kenya. L'unità di crisi della Farnesina è al lavoro con l'ambasciata d'Italia a Nairobi per risolvere la vicenda nell'interesse della volontaria che lavora per la onlus Africa Milele». Così in una nota Sabrina De Carlo, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Esteri alla Camera. «Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia che sta vivendo ore di grande apprensione e assicuriamo di tenere alta l'attenzione su questo rapimento, pur nel rispetto del riserbo che dobbiamo a Silvia Costanza Romano e ai suoi familiari».