Due milioni di persone che in tutta Italia seguono le lezioni di fisica dell’istrionico professor Vincenzo Schettini. Un fenomeno che è esploso in pochi anni, da quando nel 2017 Schettini, una laurea in Fisica, docente alle superiori, ha deciso di postare il suo primo video che è diventato virale. Ora è presente su tutti i canali: Facebook, TikTok, Instagram, YouTube, e dopo l’uscita del libro La fisica che ci piace (Mondadori Electa), incontra i lettori di ogni età nelle librerie e nelle scuole riempiendo addirittura i palazzetti dello sport. «Sin da bambino mi affascinava la scienza all’interno dei film di fantascienza», ricorda Schettini. «Arrivato alle superiori, ho scoperto che la fisica svelava quel mondo e mi sono appassionato. Avevo un bravo prof che spiegava in modo diretto e anche divertente ma senza farci fare mai esperimenti. Quelli li ho conosciuti all’università. Il mio obiettivo è stato sempre quello di insegnare, infatti mi sono specializzato in didattica e divulgazione. Normalmente un fisico ambisce a fare ricerca, ma quella dimensione solitaria non faceva per me, io volevo trasmettere agli altri la scienza che amavo. Poi sono un violinista, ho studiato al conservatorio e mi esibivo già. Ho pensato che il lavoro di insegnante mi avrebbe permesso di continuare a fare l’artista». Per molti anni si è limitato a fare il buon insegnante nelle sue classi. Poi un giorno, nel 2014, ha chiesto a uno studente di riprenderlo col cellulare mentre spiegava il fenomeno dell’attrito. Lo ha messo su Facebook e ha visto che incuriosiva molte persone. Si è preso del tempo per studiare i social e capire, anche grazie alle dritte dei suoi studenti, come presentarsi al meglio, dove e quali strumenti tecnici usare, e nel 2017 ha fatto il suo debutto ufficiale sui social. Il suo video più seguito è stato visualizzato da sette milioni di persone e svela la fisica semplice che si sperimenta quando una persona salta in un treno in corsa e cade nello stesso punto. «Di mio ci ho messo una certa dose di empatia e la mia vocazione artistica, cerco di far capire come ci sia una spiegazione scientifica dietro ai fenomeni più comuni. Capire le leggi della fisica ci porta a migliorare le prestazioni in ogni campo. Per esempio, ho fatto un video con il campione di nuoto Gregorio Paltrinieri per spiegare che se quando si nuota la mano ha le dita leggermente aperte si va più veloci perché si sposta più acqua. In cucina ho dimostrato che per montare meglio gli albumi a neve bisogna aggiungere qualche goccia di limone. Questo perché gli albumi contengono proteine che hanno una carica negativa, quindi tendono a respingersi. Il limone invece neutralizza questo fenomeno grazie alla sua carica positiva, così le molecole di albume in un certo senso si abbracciano, e creano dei legami intorno alle gocce di acqua e alle bolle d’aria. Altra cosa che spiega la fisica è che non funziona il rimedio della nonna di mettere un cucchiaino dentro a una bottiglia di spumante aperto per evitare che si sgasi: l’anidride carbonica tende comunque a salire senza un tappo e il cucchiaino non serve a nulla. La scienza può aiutare anche nel risparmio energetico. Il calore di un termosifone va in tutte le direzioni, anche sul muro: questo è un calore disperso, inutile. Se invece foderiamo il retro del termosifone con della carta stagnola dal potere riflettente, il calore invece di andare nel muro si diffonderà nella stanza». Notoriamente gli italiani, sin dai banchi di scuola, sono un po’ allergici alle materie scientifiche: non le capiscono, si chiudono mentalmente, non le approfondiscono. Vincenzo Schettini invece di partire dalle formule astratte fa esempi concreti, che tutti possono comprendere, e il pubblico si entusiasma. «Ricevo centinaia di messaggi ogni giorno. Il direttore del dipartimento di Fisica dell’Università di Bari mi ha detto che negli ultimi tre anni le iscrizioni sono in aumento, ed è convinto che ci sia il mio zampino. Per questo ho il progetto di raggiungere un pubblico ancora più ampio, in radio e in televisione, convinto che la scienza possa anche diventare intrattenimento».