Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 13 dicembre 2024
 
Il caso
 

Filatelia nera, ci risiamo: un francobollo a un antisemita

08/11/2024  Il Governo ci riprova. Dopo il francobollo dedicato allo squadrista Italo Foschi nuova polemica per il riconoscimento a Maffeo Pantaleoni, l'economista che contribuì ad accreditare il falso "Protocollo dei savi di Sion" su cui si basò la propaganda antisemita che sfociò poi nelle leggi razziali e nella Shoah

Leggendo sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy la descrizione del francobollo dedicato all’economista Maffeo Pantaeloni (Frascati 1857- Milano 1924) nel centenario della scomparsa a nessuno verrebbe in mente che si tratta di un ennesimo omaggio a un uomo che ha appoggiato il fascismo e  ha promosso l’antisemitismo. L’asciutta descrizione del francobollo recita così: “La vignetta raffigura un ritratto di Maffeo Pantaleoni, illustre economista italiano dei secoli XIX e XX, affiancato, a sinistra, dal titolo della sua opera più rappresentativa “principii di economia pura”, del 1889, che impresse una svolta metodologica e analitica rispetto agli studi economici dell’epoca”. E che Pantaleoni sia stato un celebre economista riconosciuto anche a livello internazionale non è messo in discussione dalle biografie che si trovano su di lui in rete, tanto che c’è perfino un istituto professionale a Frascati intitolato a lui. Biografie in cui si legge anche che, in linea con la sua visione del fenomeno sociale fondata su una filosofia dell’individualismo e su un’idea forte di evoluzionismo a base selettiva, in cui si riconosce l’influenza del darwinismo sociale di Herbert Spencer (1820-1903), aderì prima al nazionalismo intorno al 1910, poi all’interventismo al tempo della Prima guerra mondiale, successivamente all’impresa dannunziana di Fiume nel 1920, e infine al fascismo. Alla base vi era la sempre più radicata persuasione che individuava nel socialismo il più insidioso nemico della liberal-democrazia (in versione individualista) e del progresso. Ma l’aspetto più sconcertante fu il suo contributo ad accreditare come autentici i falsi Protocolli dei Savi di Sion (creati dalla polizia segreta zarista, con l'intento di diffondere l'odio verso gli ebrei nell'Impero russo e che nonostante la comprovata falsità, riscossero comunque ampio credito in ambienti antisemiti e antisionisti, e rimangono tutt'oggi la base ideologica, soprattutto tra partiti o movimenti islamisti e fondamentalisti islamici in Medio Oriente, per avvalorare la teoria della cosiddetta cospirazione ebraica che su cui si fondò l’antisemitismo che sfociò poi nelle leggi razziali e nella Shoah). Il ruolo di Pantaleoni ne promuovere in Italia questi falsi documenti  è stato analizzato nel volume di Luca Michelini (Professore Ordinario di Storia del pensiero economico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa.) Alle origini dell’antisemitismo nazional-fascista. Maffeo Pantaleoni e «La Vita italiana» di Giovanni Preziosi (1915-1924) edito da Marsilio nel 2011 dove si legge Pantaleoni, attraverso il periodico «La Vita italiana», che ospitò la maggioranza delle sue esternazioni antisemite, si pose «al vertice, negli anni 1915-1924, di un complesso movimento» in cui la «campagna antiebraica fu una componente essenziale di quel moto politico, culturale, economico e sociale che portò Mussolini al potere». 
Questo discusso aspetto del pensiero di Pantaleoni ha portato, in relazione al francobollo emesso il 29 ottobre, a un’interrogazione parlamentare del senatore Pd Dario Parrini che così scrive. «È la seconda volta in meno di cinque mesi che il governo di Giorgia Meloni dedica un francobollo di Stato a una personalità conclamatamene e esasperatamente antisemita (peraltro scavalcando la Consulta Filatelica, comprendente esperti chiamati a esprimere un parere sulla fondatezza storica delle scelte. È un fatto molto grave». A giugno, sottolinea il senatore, era stato emesso un francobollo in onore di «Italo Foschi, squadrista e persecutore di ebrei durante la Rsi. Oggi per Pantaleoni, che volle pubblicare in Italia il Protocollo dei Savi di Sion».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo