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domenica 13 ottobre 2024
 
LA MANOVRA
 

«Caro Renzi incontriamoci, così non va»

16/10/2014  Sergio Chiamparino, Governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle regioni critica la manovra ma è sicuro di avere alternative efficaci. «Adesso ci dica quando e dove ci possiamo confrontare».

Da sinistra, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la conferen stampa sulla legge di Stabilità presso la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome a Roma, il 16 ottobre 2014.  Foto Ansa.
Da sinistra, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la conferen stampa sulla legge di Stabilità presso la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome a Roma, il 16 ottobre 2014. Foto Ansa.

Parla con Famiglia Cristiana dopo l’ennesima intervista televisiva, mentre va all’aeroporto per imbarcarsi alla volta di Torino. Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni, lascia Roma. In attesa di un cenno dal Governo: «Secondo noi è emersa una proposta difficile da accettare per le Regioni, perché inciderà sulle spese della sanità e anche dei trasporti pubblici locali. Altrimenti, dovremo ritoccare tasse e tariffe, ma non lo vorremmo proprio fare. Ritengo, però, che ci siano anche le condizioni per trovare un accordo e sostenere questi tagli a saldo zero. Abbiamo firmato una lettera per chiedere un incontro urgente perché riteniamo ci siano le condizioni per uscire in positivo tutti da questa situazione».

Quindi, vedete margini per trovare una soluzione più equilibrata?
«Sì, e crediamo di poter lavorare su un paio di proposte. Naturalmente, non si possono fare proposte… twittando, ma sedendosi attorno a un tavolo. O anche senza tavolo, basta che ci sia posto per sedersi».

Quando?
«
Abbiamo chiesto un incontro urgente  al ministro Lanzetta per convocare una conferenza unificata straordinaria per la prossima settimana; questo consentirebbe di sbloccare anche una serie di problemi che sono ancora rimasti aperti».

Unanimità di tutte le Regioni?
«Sì, posizioni all’unanimità. C’erano tutti e tutti eravamo d’accordo».

Non v’aspettavate una manovra di questo tipo?
«Fino a qualche giorno fa io sapevo di una manovra oscillante sui tre miliardi. Poi c’è stata la decisione di aumentare il carattere espansivo della manovra recuperando più soldi dalle regioni. Allora, forse potrei anche essere d’accordo ma, lo ripeto, bisogna rendere sostenibili i tagli. Altrimenti si ha un effetto paradossale: con una mano si dà e con l’altra si toglie».

In ogni caso, il rapporto con Renzi non sembra buono, visti i messaggi che vi “sparate”…
«Ma no, fa parte delle fisiologia… Non mi scandalizzo né mi preoccupo. Io cerco di risolvere i problemi. Prendo atto di una situazione in cui tutte le regioni denunciano un dato di fatto di insostenibilità. Verrebbe meno il mio dovere di farmi carico di questa situazione se stessi zitto».

Renzi dice che anche voi regioni dovete fare la vostra parte…
«Non vorrei che s’ingenerasse il problema del “voi delle regioni”. Mi consta che siamo tutti nello Stato italiano. In quanto alla “nostra parte”, il patto della salute firmato ad agosto è un programma di riorganizzazione della spesa della sanità. Il patto della salute è, appunto, la ricerca di contenimento e revisione delle spese per rendere tutto migliore. Noi l’abbiamo firmato. Dobbiamo farci carico di altro ancora? Va bene, ma che ciò sia sostenibile».

Renzi parla di sprechi…
«Ma gli sprechi ci sono sicuramente anche nei ministeri, quindi affrontiamoli in tutti i versanti, non solo per quelli delle Regioni soltanto».

Insomma, passata la buriana, tende la mano?
«Non si tratta di tendere la mano. Dico solo che stamattina abbiamo denunciato l’insostenibilità della manovra ma nello stesso momento i nostri tecnici lavoravano per trovare una proposta alternativa da avanzare. Crediamo di averla individuata e pensiamo sia a saldo zero. Ora attendiamo di essere convocati. Non vogliamo fare guerre o “agitazionismo” politico».

Il ministro Del Rio ha dato la sua disponibilità…
«Sì, vabbè, me l’aveva data anche via sms, ma mettiamoci d’accordo su quando e dove si fa l’incontro perché il tempo stringe: restiamo in attesa della risposta».

 
 
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