ANDREA C. È lecito chiedere nella
preghiera alla Madonna di completare,
o di aiutarci a farlo, ciò che manca
alla nostra fede, specie quando vacilla?
La richiesta di aiuto è lecita, non perché
Maria sia una dea, ma perché ci ha ricevuti
in dono come figli e figlie, dato che Gesù
stesso non si è vergognato di chiamarci fratelli
e sorelle. Egli non lo ha detto per pura
formalità. Ha vissuto, è morto, è risorto, ha
donato lo Spirito Santo perché questo diventasse
realtà. Maria, che a questo progetto
si è data e continua a darsi totalmente,
non è assente lì dove si lotta per accogliere,
mantenere, sviluppare, testimoniare questo
meraviglioso dono della Trinità. Maria
non è assente lì dove si lotta per vivere di
fede; lì dove il Maligno tenta con lusinghe e
paure; lì dove più forte e straziante è il gemito
di chi soffre per la giustizia. In tutte
queste situazioni, Maria condivide la sua
ricchezza più grande: la sua fede e l’amore
materno che da tale fede è modellato. La
Madre del Redentore, però, non prenderà
mai il nostro posto, togliendoci le nostre responsabilità.
Lei non completerà mai quel
che spetta a ciascuno di noi. Non ci dirà:
«Scostati, che ci penso io». Ma, pienamente
dedita alla persona e all’opera di Gesù, ci ripeterà
sempre: «Abbi fede; non vergognarti
di Cristo e lui non si vergognerà di te».