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sabato 05 ottobre 2024
 
la polemica
 

Con Fabrizio Corona la Rai ha fatto un pessimo affare

19/10/2023  A dispetto del cachet milionario, la presenza dell'ex paparazzo non ha fatto guadagnare ascolti ad Avanti popolo. In più, la beffa: le rivelazioni sul calcio-scommesse le ha poi fatte ai rivali di Striscia la notizia. L'analisi dell'esperto Massimo Scaglioni

Quando inviti Fabrizio Corona in trasmissione puoi stare certo di una cosa. La notizia sarà una e una sola: Fabrizio Corona. Dopo Domenica in (Rai1)  e Belve (Rai2), il cerchio si chiude e Corona sbarca a Rai3. Ospite di Nunzia De Girolamo, conduttrice dell’ultimo talk show in onda in prima serata sul servizio pubblico dopo le uscite di Bianca Berlinguer (ora a Rete4) e Fabio Fazio (ora a Nove), il nostro è stato protagonista di una lunghissima intervista ad “Avanti Popolo”. Il tema: il calcio-scommesse, e la duplice inchiesta – giudiziaria e sportiva – che ha coinvolto nomi di primo piano della Serie A e della Nazionale.

Ora, occorre fare una premessa importante: il neonato programma di Nunzia De Girolamo, già ministro delle politiche agricole, donna emergente della politica nostrana tramutatasi repentinamente in conduttrice Tv, ben rappresenta la “nuova Rai”, lottizzata, un’altra volta ancora, dai nuovi poteri: una Rai in evidente affanno di ascolti e credibilità. All’esordio di martedì – la sera dei talk – Nunzia non è andata oltre il 3,6% di share, con poco più di mezzo milione di spettatori. Insomma, più che “avanti popolo”, “indietro spettatori”. E cosa ci si può inventare, al secondo appuntamento, se non portare in studio Fabrizio Corona pronto a lanciare nuove, scottanti rivelazioni sul caso del calcio-scommesse, una storia che ha i suoi elementi di indubbio interesse: montagne di soldi e giovani e fortunati giocatori attivi sul duplice campo, quello degli stadi e quello dell’azzardo…

Ma, da spettatori ingenui, non avevamo calcolato una verità rotonda. Ce n’eravamo scordati perché nelle precedenti interviste il tema era l’autobiografia dello stesso Corona. Ora ci saremmo aspettati di capire qualcosa di più del caso, di ascoltare qualche notizia. Ma la “referenzialità” – ovvero il parlare di qualcosa di diverso dal proprio mastodontico ego – fa ribrezzo al nostro Fabrizio. E si è finiti a parlare ancora di Corona.

“Quando si muove lui c’è sempre il caos” è, d’altronde, il modo appropriato con cui De Girolamo lo introduce. “Che cosa ha combinato stavolta Fabrizio Corona?” è la presentazione. E allora l’intervista appare subito come un pretesto: chi se ne importa di Zaniolo o Fagioli, di Spalletti e la Nazionale, quel che conta è Fabrizio Corona. E, difatti, dopo oltre mezz’ora, le idee sulla vicenda sono più confuse di prima. Ma, quanto meno, abbiamo imparato qualcosa che c’era sfuggito di Corona.

Che è, letteralmente, uno, nessuno e centomila. Che fa Fabrizio Corona? Ovviamente ce lo dice lui stesso. “Io non sono mai passato dalla parte dei buoni, non sono un infame, non ho spifferato nulla alla polizia”: l’esordio è fatto per ribadire il suo “personal brand” di “maledetto”, portatore del “codice etico che mi ha insegnato la galera”. Ma poi, in una vorticosa giravolta di proposizioni di sé, Corona diventa sociologo (“questi sono quattro ragazzini che non hanno nulla da fare e passano il tempo a scommettere i loro soldoni”), psicologo e un po’ medico (“la ludopatia è come la tossicodipendenza”), giornalista (“sono un ricercatore di notizie”), persino moralizzatore (“l’onore sportivo è un valore”). E ancora, seduttore (“come sei diventata bella”, rivolto alla conduttrice), esperto di diritto e infine futuro personaggio storico (sono “l’uomo più famoso d’Italia”, “non ho bisogno di glorificazione, mi glorifico da solo”).

Alla fine, il consumato uomo di comunicazione che è veramente Corona annuncia di essere stato “censurato” (dopo mezz’ora senza freni, in onda su un canale nazionale…) ed è già pronto per rivelare i nomi di altri tre giocatori secondo lui coinvolti nello scandalo (l'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, il difensore della Juve Federico Gatti e il difensore della Lazio Nicolò Casale, ma la Procura di Torino ha smentito) a Striscia la notizia.

A conferma che la notizia è lui. E che importa se aveva promesso che grazie a lui gli ascolti di Avanti popolo sarebbero schizzati al 15% di share: nonostante il cachet milionario percepito (si parla di una trentina di migliaia di euro) il talk condotto da Nunzia De Girolamo si è fermato al 4,3%, pur con un picco del 10% in concomitanza con il suo intervento. A noi non resta che riconoscere sconsolatamente, da ingenui telespettatori, che se questo è quello che ci propina la TV – anzi, peggio, il servizio pubblico – forse ce lo siamo meritato.

 
 
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