Simonetta partecipa da tempo a un gruppo di preghiera carismatico e di recente mi ha scritto una mail in cui mi confida il suo disagio con una prassi molto diffusa.
Scrive: «Dopo l’invocazione allo Spirito Santo, si apre a caso la Bibbia... esce sempre qualcosa di bello e rincuorante (agli altri), a me no. Se il sospetto che si legga alla fine quello che fa più comodo c’era, l’ultima volta è stato confermato. A chi guida il gruppo “non è uscito niente”, allora si cercava tra gli altri qualcosa di bello e rincuorante. Ha senso pregare così?».
Conosco molto bene il fenomeno di cui mi parli. Lo chiamo con un po’ di ironia “la roulette biblica”. Come il gioco della “roulette russa”, dove una o più pallottole sono presenti nella rivoltella della pistola che viene girata velocemente e si spara a caso, così in questo “gioco” spirituale – spesso fatto con tanta fede e in buona fede – si rischia di fare delle sparate spirituali inopportune.
Sei stata bravissima a descrivere nella tua mail come le persone tendono ad aprire la Bibbia sperando di trovarsi nelle pagine delle consolazioni di Isaia, di alcuni versetti belli tra Osea e Geremia… E concordo con te sul sospetto che decontestualizzare un versetto e obbligarlo a dire quello che noi vogliamo fuori dal contesto sa di manipolazione della Parola e non di ascolto umile della voce di Dio.
Ho sorriso quando hai detto che agli altri capitano parole di consolazione, mentre a te parole sulla giustizia. Mi hai portato alla memoria momenti della mia giovinezza in cui cercavo di “forzare” la Parola a dirmi qualcosa di consolante e mi capitavano invece oracoli bellici interminabili…
Ecco, per risponderti brevemente, mi permetto di dire sulla falsariga di un’espressione di Einstein: «Dio non gioca a dadi con la sua Parola». Il Signore è vivente, la sua Parola è attuale, ma il contatto reale con la sua Parola non passa per il “caso” della pesca di un versetto biblico, bensì, per “il caso serio” dell’ascolto assiduo e della conoscenza profonda della Parola.
Pensa a un buon padre spirituale che ascolta la tua situazione e conosce bene la Parola di Dio: non la apre a casaccio per guidare la tua anima, ma ti risponde da ciò che emerge dalle due conoscenze incrociate: quella della tua anima e della Parola di Dio.
La Parola di Dio, leggiamo, «...è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica» (Deuteronomio 30,14)… Giusto per chiudere con un sorriso, non ho aperto la Bibbia a caso per citarti questo versetto…