Torna sul tavolo del pallone la Superlega che tanto aveva fatto discutere per diverse ragioni, economiche in primis, ma anche etiche nel senso del conflitto di interessi che vi si era palesato nel momento in cui c’era chi giocava contemporaneamente quella partita sul tavolo della Superlega e su quello dell’Uefa facendo due parti in commedia, anche nel senso del timore di perdere un po’ della vera o presunta poesia del pallone.
Ora torna sul tavolo con una per una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea con sede a Lussemburgo che vigila, in collaborazione con gli organi giurisdizionali degli Stati membri, sull’applicazione e interpretazione uniforme del diritto dell’Unione, interviene sul tema del monopolio Fifa-Uefa: «Impedire ai club e ai giocatori di giocare in competizioni come la Superlega», scrive la Corte, in comunicato, la Corte, «è illegale, non esiste un quadro normativo della FIFA e della UEFA che ne garantisca la trasparenza, l’obiettività, la non discriminatorietà e la proporzionalità».
Una questione di libero mercato: «L’organizzazione di competizioni di calcio per club e lo sfruttamento dei diritti media sono, evidentemente, attività economiche».
E come tali «devono pertanto rispettare le regole della concorrenza e il rispetto delle libertà del movimento». Nell’impedire la costituzione di un diverso campiona, nella fattispecie, la Superlega: «Fifa e Uefa stanno abusando di posizione dominante». A22 Sports management, la società che detiene i diritti del progetto Superlega: ha subito commentato: «Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio Uefa è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro».
Promette il lancio di: «un progetto di competizioni maschili e femminili a partecipazione basata sul merito sportivo con promozioni/retrocessioni e senza membri permanenti. I tifosi potranno vedere le partite in diretta gratuitamente sulla nuova piattaforma di streaming digitale all'avanguardia».
Ne vedremo i dettagli e capiremo che cosa bolla in pentola, quello che forse intanto si può dire è che questa decisione sposterà e muoverà tanti interessi economici, organizzazione, diritti televisivi, società di calcio attratte in nuove galassie e che tutto questo è per il calcio una novità che sposta equilibri consolidati, ma da tempo scolpiti in una pietra sempre più friabile: abbiamo già visto in estate che altri mercati si sono mossi, quello saudita per esempio, entrando in concorrenza con quello della Uefa, dei suoi campionati e delle sue coppe.
E altrettanto da anni sappiamo anche che un precedente modello di Superlega, quello sì con membri di diritto e con altri che entrano per meriti sportivi ogni anni, in Europa già esiste ed è l’Eurolega di pallacanestro.