«Basta chiacchiere. Da oggi vogliamo lanciare un nuovo modo di parlare di natalità, i dati sulla crisi demografica ormai sono noti a tutti e non è più il tempo di cincischiare. Ciascuno, a partire dalla politica deve assumersi seriamente le proprie responsabilità. È necessario che vengano utilizzate le risorse del PNRR per politiche concrete di rilancio della natalità in Italia e in Europa. Per questo abbiamo dato vita alla Fondazione per la natalità che ha come obiettivo quello di ragionare, parlare, riflettere e mettere insieme il mondo delle banche, delle imprese, dello sport, dei sindacati, delle Istituzioni e tutto il sistema Paese, per dire dobbiamo fare qualcosa tutti insieme. Alla luce di questo ci ritroveremo nuovamente a Roma il 12 e 13 maggio per la seconda edizione degli Stati Generali della natalità, con il titolo “Si può fare”, sempre con un approccio molto concreto che va aldilà di dinamiche ideologiche, perché questa è la battaglia che dovremo combattere tutti insieme per i prossimi vent’anni». Così Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, ha lanciato il prossimo appuntamento a margine dell’evento “Dalle culle vuote alla ripartenza del Paese”, in diretta streaming dall’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano - ASST Fatebenefratelli Sacco il 15 marzo.
Al web talk, promosso dalla Fondazione per la natalità con il contributo del Forum delle Associazioni Familiari nell’ambito del progetto “Confido” e Sfera MediaGroup - la divisione infanzia di RCS MediaGroup, con il supporto dell’Associazione OBM - Ospedale Bambini Buzzi Milano sono intervenuti Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la famiglia in collegamento da New York, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Letizia Moratti, vice presidente e assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandro Visconti, Direttore Generale ASST Fatebenefratelli Sacco, Gian Vincenzo Zuccotti, Preside Comitato di Direzione Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano, Alessandro Rosina, demografo, Alessandro D’Avenia, scrittore, Chiara Bidoli, direttrice delle testate Io e il mio bambino, Style Piccoli e quimamme.it, Antonella Conti, Direttore Operativo Associazione OBM Ospedale Bambini Milano, Julia Elle, attrice, scrittrice e ideatrice della webserie “Disperatamente Mamma”.
Da sinistra, Gigi De Palo, Alessandro Rosina e Alessandro D'Avenia al lancio della II edizione degli Stati Generali della natalità
Per il demografo Rosina: «Una nuova positiva stagione di politiche familiari è possibile solo a partire dal valore collettivo da riconoscere alla scelta di avere un figlio, che trovi conferma nell’investimento che il Paese fa su di essa. Pertanto è necessario passare dall’essere stati nei decenni scorsi i peggiori nelle azioni di sostegno e incoraggiamento alla scelta di avere un figlio, a diventare ora l’esempio da seguire in Europa nelle politiche da realizzare dopo l’impatto della pandemia a favore delle famiglie e delle nuove generazioni».
«Io collego il termine “generare” al termine “sperare”: chi non genera non spera e chi non spera non genera. Speranza per me non è l’ottimismo passivo, ma ha tre aggettivi: poetica, profetica e politica, così diventa attiva e generativa», ha affermato lo scrittore Alessandro D’Avenia.
«Gli Stati Generali della natalità già lo scorso anno hanno promosso un dibattito importante all’interno del nostro Paese, che finalmente si è reso conto che il tema della natalità e il declino demografico non sono più elementi sostenibili, né per questioni di carattere sociale, né perché sono il frutto di una mancanza di prospettiva di futuro, in particolare per i giovani. Il Governo italiano è fortemente impegnato in questa direzione, nell’ambito di un percorso condiviso con il mondo associativo», ha concluso la ministra Bonetti in un video inviato da New York dov’è volata per partecipare ai lavori della CSW66 dell’Onu.
«I dati Istat relativi al 2021 evidenziano, per la prima volta nel nostro Paese, una diminuzione delle nascite sotto la soglia delle 400 mila unità. Dal nostro Osservatorio di ascolto delle famiglie emerge sempre più forte la necessità urgente di azioni mirate e risolutive, possibili solo facendo sistema a tutti i livelli. Per ripartire e poter immaginare un futuro bisogna rimettere al centro i giovani e le donne, ma soprattutto i bambini. Compito dei media è quello di favorire una nuova narrazione della famiglia realistica e non stereotipata o idealizzata», ha sottolineato Chiara Bidoli a margine del web talk.