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lunedì 17 marzo 2025
 
 

Guerre e malattie "invisibili"

01/05/2010  C'è un mondo "dimenticato" dalla Tv: è quello dei conflitti e delle sofferenze. La denuncia di Medici senza Frontiere. Ne parliamo anche in un video e in una fotogallery.

Le crisi umanitarie più dimenticate dalla Tv  Un misero 6 per cento. Questa la percentuale di notizie dedicate dai sei telegiornali nazionali alle crisi dimenticate nel 2009. Il rapporto di Medici senza frontiere – giunto alla 11° edizione (e quest'anno per la prima volta pubblicato anche in un libro) – mostra dati alla mano che la situazione non è diversa da quella degli ultimi anni, non solo nella scarsissima visibilità data dai Tg alle crisi umanitarie e belliche, ma anche nella tendenza all'ulteriore riduzione di spazi: sostanziale parità con i dati dell'anno scorso (6 per cento anche nel 2008), tendenza al calo rispetto ai due anni precedenti (nel 2007 si era arrivati all'8 per cento e nel 2006 al 10 per cento).

    Il rapporto di Msf evidenzia anche un altro elemento preoccupante: si accentua sempre più la tendenza a occuparsi delle crisi quando in qualche modo vi sono implicazioni italiane oppure internazionali. In altre parole, se si parla molto di Afghanistan è perché c'è la missione militare italiana (e internazionale) dispiegata nel Paese, e la gran parte delle notizie non riguarda la crisi umanitaria o le sofferenze patite dalla popolazione afghana, ma le vicende delle missioni militari. Oppure, se improvvisamente si verifica un picco di notizie nei Tg sulla fame nei Paesi poveri è perché si svolge qualche importante vertice internazionale sul tema.

    La ricerca, condotta per conto di Msf dall'Osservatorio di Pavia, ha anche messo a confronto due notizie di cronaca giudiziaria che nel 2009 hanno avuto risalto nell'informazione televisiva italiana con alcune delle crisi umanitarie. Ecco il confronto: al delitto di Perugia sono state dedicate 536 notizie contro le 53 sullo Sri Lanka; un anno di crisi umanitaria in Pakistan ha “meritato” 225 servizi, contro i 585 che hanno visto protagonista la vicenda del delitto di Garlasco.

    Nell'indagine è riportato un'altra serie di raffronti che fa pensare: alle due stagioni di saldi (invernale ed estiva) i Tg hanno dedicato 122 notizie, all'emergenza in Repubblica democratica del Congo solo 7; nei tre mesi estivi si è parlato del caldo (magari con i toni drammatici dell'”emergenza-caldo) per 246 volte, e nemmeno una volta in tutto l'anno delle malattie tropicali dimenticate, per le quali sono a rischio più di 400 milioni di persone nel mondo.

    Infine, l'influenza suina. Totale notizie in Tv: 1.337. Invece, all'Hiv/Aids sono state dedicate 77 notizie in tutto il 2009, alla tubercolosi 13, alla malnutrizione 113, alla malaria 5. Eppure, nel Sud del mondo 6 milioni di persone hanno bisogno di farmaci retrovirali per combattere la sieropositività, la fame uccide da 3,5 a 5 milioni di bambini ogni anno (1 ogni 6 secondi), la Tbc e la malaria mietono anch'esse milioni di vittime.

Scheda, i confitti dimenticati

Il Rapporto sulle crisi umanitarie e belliche – come precisa Medici senza frontiere – segnala le 10 situazioni più gravi, non necessariamente dimenticate. Spesso però, c'è scritto nello studio, “ve ne sono alcune al contempo drammatiche e scarsamente rappresentate” dai telegiornali nazionali. Ecco le “guerre invisibili” di cui tratta il dossier.

    REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO (7 notizie dedicate in tutto il 2009)
    È in corso un lungo conflitto che colpisce soprattutto l'Est del Paese. È uno dei luoghi al mondo dove avvengono con maggiore frequenza gravi violazioni dei diritti umani, specialmente verso le donne. La crisi umanitaria congolese, tragico frutto della guerra, è presente nei rapporti annuali di Msf praticamente da sempre. E da sempre risulta fra le meno seguite dai Tg.

    SRI LANKA (53 notizie)
    Ha avuto un picco di notizie nei giorni in cui le Tigri Tamil hanno annunciato la resa. Per il resto non ha trovato praticamente alcuno spazio nei notiziari. Eppure, nell'ultimo periodo della guerra decine di migliaia di civili sono rimasti intrappolati negli scontri senza poter ricevere alcun tipo di aiuto o di assistenza medica.

    SOMALIA (293 notizie)
    La guerra civile dura dal 1991, e nel 2009 le conseguenze umanitarie sono state particolarmente gravi: sono milioni le persone che avevano (e hanno) urgente bisogno di assistenza sanitaria. Ma la maggior parte delle notizie trasmesse non hanno riguardato questo: si sono concentrate sul problema della pirateria al largo delle coste somale, e in particolare sul sequestro della nave italiana “Buccaneer”.

    PAKISTAN (225 notizie)
    Le operazioni militari hanno spesso ostacolato l'accesso degli operatori umanitari alla popolazione. In particolare, la provincia del Belucistan è pressoché abbandonata a se stessa. I media televisivi italiani, tuttavia, si sono occupati quasi esclusivamente della cronaca degli attentati e dei resoconti delle violenze.

    SUDAN (112 notizie)
    L'emergenza dei profughi del Darfur è tutt'altro che risolta. Dal punto di vista mediatico, però, la sua visibilità è stata “a singhiozzo”. Ha ottenuto attenzione solo quando è stato emesso l'ordine di arresto per il presidente sudanese El Bashir da parte della Corte penale internazionale, e quando si verificò il rapimento di alcuni operatori umanitari di Msf.

    YEMEN (54 notizie)
    Nel Nord del Paese è in corso dall'agosto 2009 una sanguinosa guerra civile fra il governo e un gruppo amato ribelle (il movimento Al Houti). Gli sfollati sono centinaia di migliaia, l'8 per cento dei bambini soffre di malnutrizione severa. Nel contempo, sulle coste yemenite sono arrivate non meno di 1.000 imbarcazioni portando dalla Somalia 50.000 profughi. Ma di Yemen nei Tg si è parlato solo per casi di rapimenti di occidentali.

    AFGHANISTAN (1.632 notizie)
    La crisi afghana ha avuto molta visibilità, nei notiziari, unica fra quelle tenute sotto osservazione dalla ricerca. Ma i focus dell'attenzione mediatica sono stati la missione militare italiana e quella americana. Quasi nulla è emerso dai notiziari sulla difficile situazione dei civili e sulle gravi carenze dal punto di vista medico e sanitario.

Scheda, le malattie "dimenticate"

  

L'Osservatorio di Pavia non ha monitorato solo situazioni di guerre civili e conflitti, ma anche alcune “malattie dimenticate”. Si tratta di patologie che nel Sud del mondo causano di gran lunga più vittime di una guerra.

    MALATTIE TROPICALI DIMENTICATE (0 notizie)
    Sono la leishmaniosi viscerale, la malattia del sonno, il morbo di Chagas e l'ulcera di Buruli. Dimenticate dai telegiornali (nessuna notizia in tutto il 2009), ma tutt'altro che rare: ne sono a rischio 400 milioni di persone. Non vi sono fondi sufficienti né per la ricerca né per nuovi medicinali.

 HIV/AIDS (77 notizie)
    Nei Paesi ricchi, da quando la malattia è stata considerata “controllabile”attraverso le nuove, costose generazioni di farmaci, i media hanno quasi smesso di scriverne. Nel Sud del mondo, però, quei farmaci sono spesso irraggiungibili: 6 milioni di persone hanno bisogno dei retrovirali. Le statistiche ogni anno ormai confermano che la quasi totalità delle vittime (che sono ancora milioni) è nei Paesi poveri.

    MALNUTRIZIONE (116 notizie)
    Ne soffrono 178 milioni di bambini, 20 milioni in forma grave. Le vittime, sempre fra i più piccoli, per cause dirette o indirette legate alla malnutrizione, sono fra 3,5 e 5 milioni ogni anno. I Tg, nel 2009, hanno parlato di questa strage silenziosa quasi esclusivamente in occasione di vertici internazionali, con brevi picchi di attenzione preceduti e seguiti dal silenzio. Questa disattenzione dei media si ripercuote sulla disponibilità dei donatori: i fondi stanziati per ricerca, sviluppo e terapie sono largamente insufficienti.

Msf: "Adotta una crisi"

“Un’informazione esaustiva è il primo passo per Medici senza frontiere che da sempre crede nella testimonianza», spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di Msf Italia. Perciò quest'anno, oltre alla divulgazione del Rapporto “Crisi dimenticate 2009”, l'organizzazione umanitaria intende cercare di “coinvolgere ancor di più l’opinione pubblica in tutta Italia per far uscire così dall’oblio le crisi umanitarie e le persone che le subiscono in tutto il mondo”.

    In due modi. Con la pubblicazione del libro (in uscita in questi giorni) “Le crisi umanitarie dimenticate dai media 2009” (edizioni Marsilio) e con una campagna di sensibilizzazione “per stimolare i media e i cittadini italiani”, come spiega il direttore di Msf, “a porre attenzione sulla vita e le sofferenze delle popolazioni vittime di guerre, malattie, catastrofi naturali”.

    La campagna a sua volta prevede due azioni. La prima, denominata "Adotta una crisi dimenticata",  è diretta ai mezzi d'informazione, alle Università e alle Scuole di giornalismo (col patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana) con lo scopo di stimolare a dare spazio e visibilità alle crisi umanitarie. La seconda, “Accendi un riflettore sulle crisi dimenticate”, è rivolta all’opinione pubblica per attirare l’attenzione nei modi più diversi, attraverso iniziative concrete, ma anche in modo virtuale attraverso il sito crisidimenticate.it e Facebook.

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