Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 20 marzo 2025
 
 

Grati alla madre Chiesa

11/09/2013  Ci ha generati nella fede, ci aiuta nella crescita, ci fa comunità. Come i genitori che ci danno la vita, la Chiesa è nostra madre, dice papa Francesco nell'udienza generale

La Chiesa come Madre. Papa Francesco riprende l’immagine “scelta dal Concilio per farci comprendere meglio la natura della Chiesa”. Nella consueta udienza del mercoledì il Papa ricorda che “una mamma genera la vita, porta nel suo grembo per nove mesi il proprio figlio e poi lo apre alla vita, generandolo. Così è la Chiesa: ci genera nella fede per opera dello Spirito santo che la rende feconda, come la Vergine Maria”. In una piazza piena di fedeli, con molti latinoamericani, il Papa ha voluto parlare anche in spagnolo rispondendo alle esortazioni e ai canti dei pellegrini e ricordando loro, ancora, l’amore di Dio. Amore di Dio e gratitudine verso la Chiesa è stato il filo conduttore di tutta l'udienza. “Come si è riconoscenti ai genitori che ci hanno dato la vita dobbiamo chiederci se siamo riconoscenti verso la Chiesa che ci ha generati alla fede attraverso il battesimo”, ha detto il Papa.
E poi, dopo aver ricordato che la Chiesa ci "accompagna in tutta la nostra vita cristiana", nutrendoci con l'Eucaristia, portandoci il perdono attraverso la confessione, sostenendoci nel momento della malattia con l'unzione degli infermi, ha concluso chiedendo a tutti di collaborare per annunciare il Vangelo. "La Chiesa non è solo i preti: la Chiesa siamo tutti. Da quel bambino recentemente battezzato che era lì, fino ai vescovi e al Papa, tutti". Allora dobbiamo chiederci: "Sono io fecondo nella mia fede o sono uno chiuso? Quando ripeto che amo una Chiesa non chiusa nel suo recinto, ma capace di uscire, di muoversi, anche con qualche rischio, per portare Cristo a tutti, penso a tutti, a me, a te, a ogni cristiano. Tutti partecipiamo della maternità della Chiesa, tutti siamo Chiesa".  

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo