È
la canzone che più canticchia la piccola Ginevra tra tutte quelle contenute
nell’ultimo album di papà Gianluca e
ancora non sa che Natura Umana sarà, agli inizi di dicembre, anche il secondo singolo dell’album omonimo di
Grignani dopo Un ciao dentro un addio.
Un cd che arriva dopo solo un anno e mezzo dal fortunato Romantico Rock
Show come un bimbo inaspettato ma accolto con amore perché alla base c’è l’esigenza,
l’urgenza di lanciare un messaggio attraverso le note.
Un invito a non
nascondere debolezze e fragilità in un momento economico-politico di grande
incertezza ma a cercare con forza e determinazione un proprio posto nel mondo,
dal quale poter ammirare il panorama della meraviglia che ci circonda sapendo
che non sarà sempre così.
- Natura Umana vorrebbe insegnare l’arte del vivere senza aver paura di sbagliare?
"Io non sono nella condizione di poter
insegnare qualcosa. Posso solo
raccontare in musica l’unicità e la complessità dell’essere umano".
- L’uomo
e le sue contraddizioni sono argomenti che ti sono sempre stati a cuore.
"Certo,
l’uomo è da sempre in eterno contrasto con se stesso. La sua è una natura
“binaria”, fatta di forza e debolezza contemporaneamente".
- Questo è anche il significato della foto
sulla copertina del cd, tu in versione sia ordinata sia spettinata mentre sembri
urlare?
"Esatto, rappresenta il nostro dualismo,
l’uomo contro se stesso".
–Sei in
un momento di grande creatività artistica e lo dimostra il fatto questo album
sia nato in così poco tempo.
"Sì,
ammetto che fare musica per me in questi anni è molto facile, anche se abbiamo
sostenuto ritmi serrati per far uscire il disco prima di Natale. Io e i miei
musicisti lavoravamo giorno e notte e la produzione si è divisa tra il mio
studio in Italia e New York".
– Sei andato negli Stati
Uniti?
"No, ho fatto tutto da casa,
praticamente, tramite il computer. Oggi, grazie a Internet, puoi raggiungere
qualsiasi parte del mondo. Il disco è stato masterizzato in America per
imprimere al suono un’ impronta internazionale,
pur essendo musica italiana".
- Puoi
dire che questo è un lavoro 100% Grignani?
"Dicono così ma io sono sempre lo stesso. Forse è il pubblico che mi
accetta di più per quello sono. Non ho un’anima rock e un’anima pop che si
alternano. È semplicemente la mia musica".
- In questi anni hai anche messo su famiglia con Francesca. Dal vostro
amore sono nati tre splendidi
bimbi. Questa
stabilità affettiva ti ha aiutato professionalmente?
"In
tutti i sensi. I figli mi hanno cambiato priorità e responsabilità. Da quando
sono nati, sono loro il mio primo pensiero. Vedo il mondo sotto un altro punto
di vista. Sono meno concentrato sul mio ego e questo, paradossalmente, mi ha
permesso di lavorare meglio, sia con le
mani sia con il cuore".
– All’inizio della tua carriera, all’epoca di La Fabbrica di Plastica, ti accusavano di essere troppo avanti rispetto alla musica che si suonava nel 1995. Oggi
come ti posizioni?
"In
quegli anni trovavo molte difficoltà a fare un certo tipo di musica in Italia.
Determinati risultati si potevano ottenere solo a Los Angeles, ad Abbey Road Studios
a Londra. La Fabbrica di Plastica era molto attuale ma per l’estero. L’idea di lavorare la musica italiana a livello
internazionale è sempre stato il mio punto d’interesse. Non per screditare le
competenze del nostro Paese ma per valorizzare ciò che di bello abbiamo già.
Oggi mi ritengo al passo con i tempi grazie a tutto ciò che ti può offrire Internet".
- La musica in Tv funziona?
"Certo, di musica ci sarà sempre bisogno
anche se è quasi scomparsa dal piccolo schermo ed è sempre più difficile far
sapere al pubblico che hai fatto un disco nuovo. Meno male che ci sono i Talent. Per i giovani, rimangono un mezzo
importantissimo per farsi conoscere".
- Se
dico Sanremo?
"Rispondo che è un bel posto per andarci in vacanza! Scherzo. Mi piacerebbe andarci come ospite ma non mi hanno mai invitato. Eppure al Festival della canzone italiana ho
regalato pezzi che saranno ricordati a lungo, credo. Da La mia storia tra le
dita a Destinazione Paradiso".
– E’ più
difficile guardare indietro o avanti?
"Indietro non guardo mai. A volte, però,
ho l’impressione di non fare parte neanche del passato. Appartengo, in un certo
senso, a una generazione between. Ho quasi 40anni e non mi sento partecipe di
quello che è successo, perché ancora troppo giovane, e nello stesso tempo temo
di non avere il tempo necessario per fare qualcosa per il futuro. Ecco allora
che, come un fiume in piena, è arrivato il cd Natura Umana. Un disco che si
ribella e che vuole far riflettere".
- C’è
una frase, quasi una poesia, riportata nella copertina dell’album che vorrei mi
commentassi e che trovo profondamente vera. “Prima che il nostro tempo sia
finito, selvaggio il vento soffia sulle spalle dei puri, giusti, innocenti,
ingenui e quindi soli…”. Triste ma vera.
"No,
non la definirei triste ma cinica. È un invito a trasformare la nostra rabbia
in positività. Parole che nascono solo da
chi nutre ancora tanta speranza nell’umanità. Non conosco la Bibbia a memoria,
come Benigni recita Dante, ma la leggo spesso. Mi ha aiutato a capire tante
cose e superare momenti difficili".
-Ora
sono ancora piccoli ma cosa ti auguri per i tuoi figli?
"Farò tutto
il possibile, nel mio piccolo, per lasciare loro un futuro migliore del
presente".
Il prossimo Tour di Gianluca Grignani
partirà nel marzo del 2012. Le prevendite si apriranno il prossimo dicembre.
Tracklist “Natura Umana” (Sony Music)
Un ciao dentro un addio
Natura Umana
Sguardi
Che cosa importa se
Mondo libero
Miliardi di mani
Io per te
Finchè ti dimentico
Le scimmie parlanti
Lontano da te (l’Europa dall’America)
Se l’amore c’è ancora