Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 19 aprile 2025
 
 

Con il Covid non si scherza, il dramma di Briatore

25/08/2020  Ha contratto il coronavirus insieme ai dipendenti dello staff della sua discoteca Billionaire. Un ammonimento per chi ancora prende sottogamba la pandemia

Io non gioisco per il dramma di Flavio Briatore, ricoverato dopo aver contratto il coronavirus all'ospedale San Raffaele di Milano. Io tifo per lui, per la sua pronta guarigione (al momento non è in terapia intensiva e per fortuna le sue condizioni sono stabili e buone), perché quando si riprenderà quest’imprenditore schietto, vitalista, mondano e sempre un po’ eccessivo nelle sue dichiarazioni, spesso non condivisibili, sarà uno dei maggiori testimonial della battaglia contro il maledetto Covid-19. Con il quale non si scherza. Altro che "coviddi", come lo definiva in un'intervista un'ignara e infausta negazionista..

Non è cristiano, non è umano gioire dei mali altrui, la cosiddetta “schaudenfreude” la lasciamo al vocabolario tedesco e agli stupidi. E’ fuori luogo anche citare il karma o sciocchezze del genere. E’ vero, l'irresponsabile Briatore aveva sottovalutato il virus e la sua potenza di contagio, si era opposto alla chiusura della sua discoteca Billionaire di Porto Cervo, aveva fatto dichiarazioni negazioniste infauste, irridendo a gel e mascherina (rivolto ai virologi aveva detto che hanno terrorizzato l'Italia ed era andato a trovare Berlusconi, 84 anni tra qualche giorno, sempre senza mascherina). Ora il locale si ritrova con ben 63 casi positivi al Covid, tutti appartenenti allo staff, per fortuna nessuno grave. Briatore ha sbagliato, certo, ma siamo certi che trarrà dal suo dramma una lezione, riconoscerà i suoi errori (lo ha fatto spesso). Poteva andare peggio, molto peggio.

Lui stesso, come Boris Johnson, come tanti altri, è la dimostrazione che il Covid non perdona e che il negazionismo virale può rivelarsi drammaticamente un boomerang. La sua vicenda, il suo dramma, diverranno una salutare lezione per tutti i negazionisti che ancora circolano dalle parti di movide e discoteche.

 

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo