Due giorni dopo la nascita del mio nipotino così scriveva mio figlio alla sorella: «Tu hai detto che per colpa mia non possiamo essere una famiglia unita. Quante volte io e mia moglie vi abbiamo invitato a Medjugorje, in ritiro. Tu hai scelto di non dire sì. Gesù non è venuto per unire ma per dividere tra chi lo vuole seguire e chi no. Vi vorrò sempre bene, ma non mi fido di voi e non potrò mai aprirvi la porta di casa mia».
Da cinque mesi cerco di convincerlo a riallacciare i rapporti con noi genitori e i fratelli, non conosciamo il nostro nipotino. Siamo cattolici, senza essere così estremi. Sono mamma e nonna, mi aiuti.
LETTERA FIRMATA
Carissima, ti sono vicina in questa difficile situazione e prego perché le cose si possano sistemare. Basandomi solo sulle tue parole, posso dedurre una sorta di estremismo religioso da parte di tuo figlio, che non corrisponde né al messaggio di Medjugorje né al Vangelo.
La frase di Gesù: «Sono venuto a portare la divisione» (Luca 12,51) significa che scegliere il Vangelo è impegnativo, viene al primo posto. Ma scegliere il Vangelo significa amare tutti, essere misericordiosi, perdonare, cercare la giustizia e la pace.
Mi auguro che per la tua famiglia tutto si rassereni al più presto. E tu non smettere di pregare e di voler bene a tuo figlio e al tuo nipotino.