«Scartare i vecchi pensando che siano materiale di scarto è un peccato grave». Papa Francesco dedica l’udienza generale del mercoledì al comandamento “Onora il padre e la madre” e non distoglie, come ha fatto nel Messaggio Urbi et Orbi di Pasqua, il pensiero dalla guerra in Ucraina elogiando coloro che in queste drammatiche settimane si stanno facendo carico di accogliere i profughi: «Preghiamo, allo stesso tempo, per la pace e per il conforto di tutte le famiglie che soffrono a causa delle guerre nel mondo» dice salutando i pellegrini di lingua tedesca. Poi, rivolgendosi ai fedeli di lingua portoghese, il Pontefice esorta a «non arrendersi al male e alla violenza». Infine, durante il suo saluto ai pellegrini polacchi, Bergoglio aggiunge: «Vi sono particolarmente grato per la vostra misericordia verso tanti rifugiati dall'Ucraina, che hanno trovato in Polonia porte aperte e cuori generosi. Che Dio vi ricompensi per la vostra bontà».
Dopo la Messa solenne del giorno di Pasqua e l’incontro con ottantamila adolescenti italiani il Lunedì dell’Angelo, anche l’udienza generale del mercoledì, dopo oltre due anni, torna a svolgersi in piazza San Pietro, dopo le precedenti collocazioni dovute alle restrizioni anti-Covid che hanno variato tra l'Aula Paolo VI, il Cortile di San Damaso, oppure - nei periodi del lockdown - la Biblioteca del Palazzo apostolico senza la partecipazione di pellegrini. L'ultima udienza generale in piazza risale al 26 febbraio del 2020. Il Pontefice è entrato a San Pietro a bordo della “papamobile” scoperta, per fare il giro dei vari settori salutando da vicino e benedicendo le migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo.
Francesco nella catechesi si sofferma sulla vecchiaia e avverte: «Nonostante tutte le provvidenze materiali che le società più ricche e organizzate mettono a disposizione della vecchiaia delle quali possiamo certamente essere orgogliosi, la lotta per la restituzione di quella speciale forma dell'amore che è l'onore, mi pare ancora fragile e acerba. Dobbiamo fare di tutto per sostenerla e incoraggiarla offrendo migliore sostegno sociale e culturale a coloro che sono sensibili a questa decisiva forma di “civiltà dell'amore”».
Su questo, ha aggiunto parlando a braccio, «mi permetto di consigliare i genitori: per favore, avvicinare i figli, i bambini, i figli giovani agli anziani, avvicinarli sempre. E quando l'anziano è ammalato, è un po’ fuori di testa, avvicinarli sempre. Che sappiano che questo è la nostra carne, che questo è quello che ha reso possibile che noi stiamo adesso qui. Per favore non allontanare gli anziani: e se non c'è un'altra possibilità che inviarli in una casa di riposo, per favore andarli a trovare, portare i bambini a trovarli. Sono l'onore della nostra civiltà, i vecchi, che hanno aperto le porte. E tante volte i figli si dimenticano di questo».
Francesco ha quindi aggiunto «una cosa personale: a me piaceva a Buenos Aires visitare le case di riposo, andavo spesso, visitavo ognuno: E ricordo una volta che domandai a una signora: “Quanti figli ha lei”. “Ne ho quattro, tutti sposati, con nipotini”, e cominciò a parlarmi della famiglia. “E loro vengono”. “Sì, vengono sempre”. Quando sono uscito dalla camera l'infermiera, che aveva sentito, mi disse: “Padre, ha fatto una bugia per coprire i figli. È da sei mesi che non viene nessuno!”».
Questo, ha commentato Francesco, «è scartare i vecchi e pensare che i vecchi sono materiale di scarto. Per favore, è un peccato grave!». Il Papa ha ricordato che «questo è il primo grande comandamento, è l'unico che dice il premio, “onora il padre e la madre, e avrai vita lunga sulla terra”. Questo comandamento di onorare i vecchi ci dà una benedizione, che si è espressa in questo modo “avrai lunga vita”. Per favore, custodire i vecchi. E se perdono la testa, custodire i vecchi, perché sono la presenza della storia, la presenza della mia famiglia,. E grazie a loro io sono qui, possiamo dire tutti noi, grazie a te nonno e nonna io sono vivo. Per favore, non lasciarli da soli».
Secondo Francesco, «questa di custodire i vecchi non è una questione di cosmetici e di chirurgia plastica. Piuttosto, è una questione di onore, che deve trasformare l'educazione dei giovani riguardo alla vita e alle sue fasi. L'amore per l'umano che ci è comune, inclusivo dell'onore per la vita vissuta, non è una faccenda per vecchi - ha concluso -. Piuttosto è un'ambizione che renderà splendente la giovinezza che ne eredita le qualità migliori. La sapienza dello Spirito di Dio ci conceda di aprire l'orizzonte di questa vera e propria rivoluzione culturale con l'energia necessaria».
Bergoglio ricorda inoltre che il comandamento “onora il padre e la madre” «è un impegno solenne, il primo della “seconda tavola” dei dieci comandamenti. Non si tratta soltanto del proprio padre e della propria madre. Si tratta della generazione e delle generazioni che precedono, il cui congedo può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita. In altre parole, si tratta della vecchiaia della vita».
Per questo, Francesco sottolinea che «onorare il padre e la madre, onorare gli anziani è riconoscere la dignità che hanno» e ricorda che quando «la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività. Può accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città. Incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili». E tra le conseguenze orribili il Papa ricorda il caso di ragazzi che sono arrivati a dare fuoco ad un "barbone" vedendo in lui nient’altro che «uno scarto umano».