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venerdì 11 ottobre 2024
 
ucraina
 

Papa Francesco e Kirill, incontro sospeso

22/04/2022  «Sono disposto a tutto per fermare la guerra», dice il Pontefice in un'intervista al quotidiano argentino "La Nacion". Al momento però è rimandata a data da destinarsi la preparazione di un incontro con il patriarca di Mosca: «Creerebbe solo confusione»

Di un incontro con Kirill in Medio Oriente papa Francesco aveva parlato di ritorno dall’ultimo viaggio a Malta. E poi si erano rincorse, trovando conferma, le voci su data e luogo: tra il 24 e il 25 giugno a Gerusalemme. Adesso, però, il Pontefice, con una intervista al quotidiano argentino La Nacion, esclude che possa esserci un secondo incontro (i due si erano trovati nel 2016 a Cuba) con il patriarca di Mosca perché questo «potrebbe creare molta confusione». «Mi rammarico che il Vaticano», ha dichiarato Bergoglio nell’intervista, «abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme. Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro di noi due in questo momento potrebbe creare molta confusione». Il Papa, comuque, ha confermato che la diplomazia vaticana è al lavoro per fermare la guerra , «non posso dirvi i dettagli perché cesserebbero di essere sforzi diplomatici», ha sottolineato, «ma ci sono sempre azioni, il Vaticano non riposa mai». Su un suo possibile viaggio a Kiev - «è sul tavolo, ma bisogna studiare bene se è per il meglio» aveva detto di ritorno da Malta - ha aggiunto, nell’intervista pubblicata oggi in Argentina, che «non farò nulla che possa mettere a rischio l’obiettivo superiore che è la fine della guerra, una tregua e i corridoi umanitari. A cosa servirebbe se il Papa andasse a Kiev, ma poi la guerra continuasse il giorno dopo?». E ancora, sul perché non nomina mai Putin o la Russia, ha spiegato che «un Papa non nomina mai un capo di Stato, ancor meno un Paese, che è superiore al suo capo di Stato». Nell'intervista, infine, il Pontefice ha ribadito: «Sono disposto a fare di tutto per fermare la guerra. Tutto». E ha bollato la guerra come anacronistica in questo mondo e in questo momento della civiltà. Ecco perché ho anche baciato pubblicamente  la bandiera dell'Ucraina. Un gesto di solidarietà con i loro morti, con le loro famiglie e con coloro che soffrono per l'imigrazione».

Intanto la Santa Sede ha fatto sapere che si è riacutizzato il dolore al ginocchio e che gli appuntamenti di oggi sono stati rinviati per permettere al Papa di fare degli accertamenti medici.

 
 
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