Siamo due morosi, già conviviamo, ma ci siamo iscritti al corso di preparazione al sacramento del matrimonio: più per far contente le nostre famiglie, a dire il vero. Ebbene, il primo incontro ci ha scioccati: il prete andava dicendo che con il matrimonio porteremo la fede al dito e che questa sarà un legame, oltre che una promessa di fedeltà, un legame duro da condividere, che ci farà anche soffrire perché poi non potremo tirarci indietro. Sembrava dicesse: più che un legame è una catena! E la coppia che lo aiutava come testimone del sacramento sorrideva beata. Non ci abbiamo capito niente...
NICOLÒ E NAOMI
— E non ci capisco niente nemmeno io, cara coppia di conviventi! Anzi, spero proprio che abbiate capito male... secondo voi vi è stata proposta la fede come vincolo-legame-giogo duro da sopportare... anzi, un anello-fede che vi chiederà impegno, coerenza, che vi costerà molto. E quindi (legittimamente, se è questo che vi è stato detto) voi dite: “Ma chi ce lo fa fare?”, stiamo bene come siamo, da conviventi. E se un giorno uno dei due non se la sentirà più di portare avanti il rapporto, lo dirà onestamente: ciascuno per la sua strada! Ma è proprio questa la premessa da cui partite che va messa in discussione! Anche quando si tronca una convivenza sarà doloroso (e l’altro/a non capirà perché).
Anche tener fede a un patto per quanto provvisorio ha i suoi costi! Ecco la subdola premessa da snidare: amarsi deve essere spontaneo, a costo zero, non deve comportare legami pesanti: anzi, va come deve andare. Siamo tutti imbevuti da questa attesa che mio marito chiamava “neoromanticismo”: l’amore a costo zero, per essere autentico e sincero. Invece voi, con il corso di preparazione al matrimonio, state mettendo in discussione proprio questo “costo zero”.
Forse questo voleva dire il prete (e forse si è espresso male!): la fede nuziale è un legame che offre nuove chance, oltre che serietà-fatica-capacità di accettarne i costi. Ma c’è una novità: una fede nuziale uno non se la mette al dito da solo! Gli/le viene data dalla persona che ama. La fede nuziale è quindi anzitutto un dono, una promessa: sono io che ti amo che nella mia libertà mi lego indissolubilmente a te, sia nell’esaltazione della gioia che in quella della fatica: poiché né tu né io – per quanto ci conosciamo – siamo perfetti! Ma c’è ancora un’altra novità più forte di tutte: il Testimone – il Datore di ogni bene – l’Amore che vi ha preceduto è presente in questo scambio di fede. E non vi lascia soli: è proprio Innamorato del vostro amore, anzi ve ne ringrazia perché lo testimoniate. Anche nelle vostre fatiche