Può un politico coniugare la sua fede e l’attività politica ad alto livello, a servizio della nazione? È la domanda a cui ha dato risposta il cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa, che ha incontrato venerdì 26 marzo i deputati, i senatori e altri attori socio-politici cattolici congolesi. Anche se talvolta ci si rivolge alle cosiddette “chiese del risveglio” per il culto e la preghiera, le radici cattoliche nella Repubblica Democratica del Congo sono profonde, per questo la partecipazione a questa iniziativa è stata molto ampia.
Nella sua catechesi, il cardinale ha indicato i punti essenziali per un percorso di fede, a partire dall’affermazione perentoria che la vita politica dei cattolici deve produrre opere di fede, in caso contrario si è davanti all’incoerenza. La Chiesa e la politica, ha detto il cardinal Ambongo, sono al servizio delle stesse persone e le sfide che la società in generale lancia alla fede hanno un rilievo ancora più compromettente per chi è nella politica, per questo serve una grande attenzione a non cadere in un relativismo dei valori cristiani, nell'egoismo, nell’interesse personale o regionale o tribale, nella doppiezza di vita.
L’arcivescovo di Kinshasa ha delineato alcune priorità: promuovere un associazionismo che sensibilizzi ai principi fondamentali del bene, nel rispetto della coscienza cristiana e in conformità ai riferimenti della morale e della tradizione cattolica; coltivare la spiritualità e la formazione permanente, dotandosi degli strumenti adeguati, come il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa; mettersi in luce come politici attraverso le opere di beneficenza, ma non solo durante la campagna elettorale per ottenere i voti; stabilire infine fraternità e solidarietà tra politici e mettersi in rete con altre organizzazioni cattoliche nel mondo per la condivisione delle esperienze.
«La nostra preoccupazione», sottolineava il cardinal Ambongo,«è quella di offrire alla società e alla politica congolese il contributo della fede cattolica per lo sviluppo integrale dell’uomo. È essenziale la coerenza tra fede e vita concreta, tra Vangelo e cultura».
Concludendo l’incontro, alcuni rappresentanti sono intervenuti manifestando il loro sostegno ai pastori della Chiesa e stigmatizzando coloro che mancano di rispetto a vescovi e sacerdoti. Tra gli intervenuti anche Modeste Bahati Lukwebo, da poche settimane alla guida del Senato, formatosi come economista presso l’Università degli Studi di Milano e in passato a lungo ministro.