Avevano ragione i nonni quando
dicevano che «il vino fa
buon sangue». Sempre più
studi scientici, infatti, correlano
un suo consumo moderato a una
lunga lista di beneci per la salute, dalla
prevenzione delle malattie cardiache a
una maggiore longevità.
Ingiustamente equiparato agli altri alcolici,
il vino è un alimento a tutti gli effetti,
straordinario veicolo di convivialità
e componente essenziale della dieta
mediterranea. Ma ovviamente, come in
qualsiasi comportamento alimentare, è
la quantità a fare la differenza.
Già Ippocrate, fra il VI e il V secolo a.C.,
sosteneva che questa bevanda fosse «meravigliosamente
appropriata per l’uomo
se, in salute come in malattia, la si amministra
con discernimento e giusta misura,
a seconda della costituzione individuale».
«In effetti, numerose ricerche internazionali
hanno dimostrato che venti grammi
di alcol al giorno, che corrispondono a
due bicchieri di vino, abbassano notevolmente
il rischio di morte per infarto cardiaco», riferisce il professor Attilio Giacosa,
direttore scientifico del dipartimento
di Gastroenterologia del gruppo sanitario
Policlinico di Monza e coordinatore
del Comitato scientifico dell’Osservatorio
nazionale sul consumo consapevole
del vino (www.osservatoriovinoesalute.it). «A ciò vanno aggiunti altri meriti, come
un aumento pari al 20 per cento della
speranza di vita e la minore probabilità di
sviluppare diabete, osteoporosi, malattia
di Alzheimer, demenza senile, obesità e
alcuni tipi di tumore, soprattutto al rene
e i linfomi».
Merito dei polifenoli
Riassumendo, chi beve vino con moderazione
vive più a lungo rispetto a chi ne
abusa, ma anche rispetto agli astemi, che
non possono giovare dei tanti composti
bioattivi presenti in buccia, polpa o vinaccioli
(semi) dell’uva. Parliamo in particolare
dei polifenoli, in particolare antociani,
procianidine e resveratrolo, tutte
sostanze vegetali che fanno bene alla salute.
«Gli antociani, ad esempio, sono efficaci nella prevenzione delle disfunzioni
neurologiche», riferisce Giacosa. «Una ricerca
fra tante è lo studio “TwinsUK” del
King College di Londra, condotto su un
vasto numero di gemelli, che ha dimostrato
come i fratelli bevitori presentino
una minore incidenza di Alzheimer e demenza
senile rispetto ai loro omozigoti
astemi».
Le procianidine invece sono clinicamente
rilevanti per i sistemi arterioso
e venoso, spaziando dunque dal trattamento
dei disturbi circolatori periferici
(varici, vene varicose, eccetera) alla protezione
dall’arteriosclerosi. «Cospicua è
poi la mole di dati sul resveratrolo, che
rivelandone le azioni antiossidanti, antiglicemiche
e antinfiammatorie, ha incoraggiato
lo studio della sua possibile sintesi
in laboratorio per poterlo impiegare
nei farmaci».
Donne più misurate
Se i beneci valgono per la popolazione
maschile, lo stesso vantaggio è garantito
anche a quella femminile, ma con
una quantità di alcol ridotta della metà:
quindi, 10 grammi di alcol al giorno, pari
a un bicchiere. «La raccomandazione
è dovuta a una differente biologia, che
a livello gastrointestinale vede l’assenza
nelle donne dell’alcol deidrogenasi, l’enzima
incaricato di metabolizzare l’alcol»,
espone Giacosa. «Per di più, l’abuso delle
bevande alcoliche, incluso il vino al di
sopra del bicchiere al giorno, aumenta il
rischio di sviluppare il cancro al seno».
Per il resto, non esistono controindicazioni
al consumo (eccetto per i soggetti
che presentano importanti problemi a livello
epatico, come una fase attiva di epatite)
e non bisogna confondere il famoso
0,5 grammi per litro, imposto dalla legge
come limite di alcol nel sangue per chi
si mette alla guida, con un potenziale rischio
per la salute.
«Meglio comunque bere durante il
pasto, in associazione al cibo, sia perché
il vino stimola la digestione, sia per
evitare gli eventuali fastidi dell’alcol assunto
a stomaco vuoto», conclude Giacosa,
«ricordando che le proprietà benefiche riguardano soprattutto il rosso,
il cui processo di produzione prevede
anche l’utilizzo della buccia, tolta invece
nel bianco, asportando quindi buona
parte dei polifenoli». E allora cincin, alla
salute...