È come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati da un pezzo. Anni e anni di politiche discutibili hanno arruolato un’ampia fetta della popolazione italiana al gioco d’azzardo patologico. Ora si cerca di correre ai ripari attraverso campagne mirate, come quella no slot, flash mob, iniziative varie di sensibilizzazione e prevenzione.
L’ultima arriva dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna che ha deciso di bloccare il conto corrente dei clienti malati di gioco d'azzardo. Qualche giorno fa, infatti, i dipendenti del gruppo hanno ricevuto una circolare con il codice anti azzardo per dare indicazioni utili per individuare i giocatori patologici e segnalarli.
«Un’azienda socialmente responsabile», si legge, «deve essere consapevole che i suoi comportamenti hanno, direttamente o indirettamente, un impatto sulla comunità nella quale opera. Da questa considerazione è nata la decisione di emanare la circolare» che «fornisce informazioni su come individuare soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico e su come intervenire nei loro confronti e segnala link e riferimenti utili per individuare Centri di aiuto specializzati».
La banca, inoltre, informa di avere inserito, nelle lezioni di educazione finanziaria rivolte agli studenti dalla terza media inferiore in su, alcuni riferimenti sul gioco d’azzardo e anticipa che pubblicherà articoli informativi sul tema, destinati alla clientela e ai soci. Inoltre ricorda che «alle carte di credito emesse dal Gruppo BPER sono inibite operazioni di pagamento presso esercizi o siti internet classificati nella categoria merceologica “gambling (gioco d’azzardo); risultano invece abilitate le carte prepagate ricaricabili e le carte di credito “black” (destinate ad un segmento di clientela facoltoso)».
Infine, la banca precisa che «non proporrà mai alla clientela l’acquisto di biglietti del tipo “Gratta e vinci”». L’approccio della banca «al tema del gioco d’azzardo è laico e non ideologico: non si intendono criminalizzare i gestori, ma neppure restare indifferenti di fronte a un fenomeno sociale così preoccupante».
La Banca Popolare dell'Emilia-Romagna «intende rendere un servizio utile alle comunità locali dove opera tramite iniziative come questa, che servono a fare informazione, a prevenire patologie e a sensibilizzare il personale, i soci e la clientela, con particolare riferimento al pubblico giovanile».
Se la società civile si sta accorgendo del fenomeno ormai dilagante, in Parlamento si fa finta di nulla e, anzi, si favoriscono le concessionarie dei giochi. Giovedì, 24 ottobre, infatti, con 175 voti a favore, 55 contrari e 17 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il decreto Imu.
Il testo definitivo contiene la sanatoria delle penali ai concessionari delle slot e prevede il pagamento del 20% della multa da 2,5 miliardi di euro e l’adesione entro il 4 novembre per chiudere il contenzioso davanti alla Corte dei Conti (inizialmente la percentuale era fissata al 25%).
Con la percentuale al 20%, ha spiegato Agipronews, lo sconto deciso dal Governo e approvato dal Parlamento fa scendere l’introito per l’Erario da 620 a 495 milioni di euro. Ricalcolando le multe con la percentuale ridotta, Bplus dovrebbe versare 169 milioni, Cogetech 51 milioni, Sisal Slot 49 milioni, Gamenet 47 milioni, Snai 42 milioni, HBG 40 milioni, Gmatica 30 milioni, Cirsa Italia 24 milioni, Codere 23 milioni e Gtech 20 milioni.