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lunedì 19 maggio 2025
 
l'iniziativa
 

In una caserma di Polizia il Natale solidale di Milano

14/12/2022  A tavola con profughi, rifugiati, disoccupati e senza fissa dimora: con loro, a due passi da Sant'Ambrogio, hanno pranzato il prefetto, Renato Saccone, il questore, Giuseppe Petronzi, il direttore della Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti, direttore e condirettore di "Famiglia Cristiana", don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo, unitamente alla scrittrice Elisabetta Dami, "mamma" di Gerolamo Stilton, anche lui presente per la gioia dei bambini

Il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, 60 anni, serve ai tavoli durante il pranzo solidale organizzato da Polizia di Stato, Caritas Ambrosiana, Famiglia Cristiana e Fondazione Gerolamo Stilton. Le fotografie di questo servizio sono di Gabriele Giannetti.
Il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, 60 anni, serve ai tavoli durante il pranzo solidale organizzato da Polizia di Stato, Caritas Ambrosiana, Famiglia Cristiana e Fondazione Gerolamo Stilton. Le fotografie di questo servizio sono di Gabriele Giannetti.

Un gesto dal valore simbolico. Che non cancella la realtà, con le sue fatiche, con i suoi risvolti a tratti ruvidi rivestiti di norme, di leggi di mercato, di porte chiuse. Ma ribadisce verità spesso dimenticate: anche le istituzioni (Forze dell'ordine in primo luogo) e i mezzi di comunicazione sociale sono fatti di persone, hanno un'anima, rappresentano una parte vitale della società, sono realmente al servizio dei cittadini. 

Mercoledì 14 dicembre, in zona Sant'Ambrogio, a due passi dall'Università Cattolica, nella caserma Garibaldi della Polizia di Stato, con profughi, rifugiati, senza fissa dimora e disoccupati hanno pranzato il prefetto di Milano, Renato Saccone, il questore, Giuseppe Petronzi, il direttore della Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti, il direttore e il condirettore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo, unitamente alla scrittrice Elisabetta Dami, "mamma" di Gerolamo Stilton, anche lui presente per la gioia dei bambini.

«La cosa più bella è stata conoscere gli invitati», hanno commentato a caldo don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo. «Il coraggio e gli occhi capaci ancora di brillare di gioia di mamme straniere in condizioni difficili come Beatrice, 38 enne, e del suo piccolo Marvin di 1 anno e 4 mesi, in fuga dagli orrori del Ghana e sopravvissuta a una traversata del Mediterraneo che poteva costarle la vita». Qualche tavolo più avanti siedono Giovanni Petazzi, 62 anni, grafico pubblicitario che ha perso lavoro e appartamento 19 anni fa e ora vive in Casa Jannacci, collaborando con la Casa Cardinal Ferrari, Elisabetta Vestri, classe 1948, originaria del Reggiano, ex operatrice turistica e quasi l’intero ciclo di studi in giurisprudenza portato a termine, che licenziata dall’81 da una ditta d’import-export assorbita da un’azienda american,  non è mai più riuscita a trovare un impiego fisso e Federico Teagli, già bibliotecario, 70 anni, che fallita la libreria in cui lavorava, da un decennio è nella stessa situazione.

CARITAS E FAMIGLIA CRISTIANA IN PRIMAFILA

Questo trio è un esempio unico di grinta, gioia di vivere e creatività: con altri volontari hanno creato l’associazione “Gatti spiazzati” che organizza tour nella Milano sconosciuta, o meglio dimenticata, quella dei poveri e hanno già registrato il “tutto esaurito” per il primo in programma il prossimo mese.

Nella mensa della caserma Garibaldi s'incontrano altre storie di naufragio intrecciate a tanta voglia di riscatto, come quella di Sara, milanese doc, 54 anni, o come quella di Fatiha, etiope, che il primo gennaio prossimo festeggia 22 anni, e sorride guardando sua figlia,10 mesi appena, promettendole quella pace e quelle chance di rfealizzazione che lei finora non ha avuto.  

«Iniziative come questa dimostrano che se le istituzioni, la Chiesa e i media uniscono le proprie energie sul territorio, anche con piccoli gesti, si può migliorare la qualità della vita per le persone che sono in difficoltà e riaccenderne il sorriso», sottolinea Luciano Regolo. E don Stefano Stimamiglio, aggiunge: «Servire tra i tavoli, incontrare lo sguardo di tante persone colpite dalle difficoltà economiche, ascoltarne le storie, ci ha reso consapevoli ancora una volta di quanto sia bello e arricchente cercare di vivere il Vangelo, ma anche, per chi opera nella comunicazione e nell’informazione, senza fermarsi a numeri e dati (specie se scoraggianti), come dice papa Francesco, “consumare le scarpe” per andare incontro ai diversi bisogni, per vedere con i propri occhi e sentire con le proprie orecchie la voce di chi è troppo spesso dimenticato». 

LA TESTIMONIANZA DEL PREFETTO RENATO SACCONE E DEL QUESTORE GIUSEPPE PETRONZI

  

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