Il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, 60 anni, serve ai tavoli durante il pranzo solidale organizzato da Polizia di Stato, Caritas Ambrosiana, Famiglia Cristiana e Fondazione Gerolamo Stilton. Le fotografie di questo servizio sono di Gabriele Giannetti.
Un gesto dal valore simbolico. Che non cancella la realtà, con le sue fatiche, con i suoi risvolti a tratti ruvidi rivestiti di norme, di leggi di mercato, di porte chiuse. Ma ribadisce verità spesso dimenticate: anche le istituzioni (Forze dell'ordine in primo luogo) e i mezzi di comunicazione sociale sono fatti di persone, hanno un'anima, rappresentano una parte vitale della società, sono realmente al servizio dei cittadini.
Mercoledì 14 dicembre, in zona Sant'Ambrogio, a due passi dall'Università Cattolica, nella caserma Garibaldi della Polizia di Stato, con profughi, rifugiati, senza fissa dimora e disoccupati hanno pranzato il prefetto di Milano, Renato Saccone, il questore, Giuseppe Petronzi, il direttore della Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti, il direttore e il condirettore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo, unitamente alla scrittrice Elisabetta Dami, "mamma" di Gerolamo Stilton, anche lui presente per la gioia dei bambini.
«La cosa più bella è stata conoscere gli invitati», hanno commentato a caldo don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo. «Il coraggio e gli occhi capaci ancora di brillare di gioia di mamme straniere in condizioni difficili come Beatrice, 38 enne, e del suo piccolo Marvin di 1 anno e 4 mesi, in fuga dagli orrori del Ghana e sopravvissuta a una traversata del Mediterraneo che poteva costarle la vita». Qualche tavolo più avanti siedono Giovanni Petazzi, 62 anni, grafico pubblicitario che ha perso lavoro e appartamento 19 anni fa e ora vive in Casa Jannacci, collaborando con la Casa Cardinal Ferrari, Elisabetta Vestri, classe 1948, originaria del Reggiano, ex operatrice turistica e quasi l’intero ciclo di studi in giurisprudenza portato a termine, che licenziata dall’81 da una ditta d’import-export assorbita da un’azienda american, non è mai più riuscita a trovare un impiego fisso e Federico Teagli, già bibliotecario, 70 anni, che fallita la libreria in cui lavorava, da un decennio è nella stessa situazione.
CARITAS E FAMIGLIA CRISTIANA IN PRIMAFILA
Questo trio è un esempio unico di grinta, gioia di vivere e creatività: con altri volontari hanno creato l’associazione “Gatti spiazzati” che organizza tour nella Milano sconosciuta, o meglio dimenticata, quella dei poveri e hanno già registrato il “tutto esaurito” per il primo in programma il prossimo mese.
Nella mensa della caserma Garibaldi s'incontrano altre storie di naufragio intrecciate a tanta voglia di riscatto, come quella di Sara, milanese doc, 54 anni, o come quella di Fatiha, etiope, che il primo gennaio prossimo festeggia 22 anni, e sorride guardando sua figlia,10 mesi appena, promettendole quella pace e quelle chance di rfealizzazione che lei finora non ha avuto.
«Iniziative come questa dimostrano che se le istituzioni, la Chiesa e i media uniscono le proprie energie sul territorio, anche con piccoli gesti, si può migliorare la qualità della vita per le persone che sono in difficoltà e riaccenderne il sorriso», sottolinea Luciano Regolo. E don Stefano Stimamiglio, aggiunge: «Servire tra i tavoli, incontrare lo sguardo di tante persone colpite dalle difficoltà economiche, ascoltarne le storie, ci ha reso consapevoli ancora una volta di quanto sia bello e arricchente cercare di vivere il Vangelo, ma anche, per chi opera nella comunicazione e nell’informazione, senza fermarsi a numeri e dati (specie se scoraggianti), come dice papa Francesco, “consumare le scarpe” per andare incontro ai diversi bisogni, per vedere con i propri occhi e sentire con le proprie orecchie la voce di chi è troppo spesso dimenticato».