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sabato 02 novembre 2024
 
 

La bioarchitettura fa bene alla Terra

04/09/2020  Wittfrida Mitterer è ospite del XV Forum dell'informazione cattolica per la custodia del creato, intitolato: "Indietro non si torna! Un nuovo umanesimo alle luce della Laudato si'".

“Indietro non si torna. Un nuovo umanesimo alla luce della Laudato si’” è il titolo dell’incontro che si svolge il 5 settembre alla Rocca dei Papi di Montefiascone (Viterbo) in occasione della XV Giornata nazionale per la custodia del Creato, indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per il 1° settembre.” La nostra campagna “Indietro non si torna” invita a riflettere, ad essere creativi e innovativi. Come chiede papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, occorre un "nuovo umanesimo", ossia una pianificazione del futuro dell'uomo sulla base delle esigenze di rigenerazione della natura e su una maggiore equità sociale che crei benessere utilizzando meno risorse”, spiega Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus.

Tra gli ospiti della giornata c’è Wittfrida Mitterer, Presidente della Fondazione di Bioarchitettura. La Fondazione, con sede a Roma e Bolzano e delegazioni in tutte le regioni italiane, è costantemente impegnata ad affrontare i vari temi posti da una visione a 360° della sostenibilità ambientale. Pubblica una rivista e gestisce un Master presso l’università Lumsa.

Il corso mira ad approfondire, sotto la particolare prospettiva della sostenibilità urbana, le tematiche riferite alla progettazione, consulenza progettuale, verifica e certificazione energetico-ambientale di singoli edifici e complessi edilizi.

“Come Fondazione”, spiega Wittfrida Mitterer, “siamo stati chiamati da Riccardo Fraccaro, sottosegretario alle Presidenza del Consiglio, per elaborare un insieme di linee guida per l’edilizia post COVID, soprattutto quella scolastica. Abbiamo imparato che una casa che va bene per tutte le regioni in realtà non va bene per nessuna. Ci vogliono linee guida specifiche che siano in grado di rispondere alle esigenze della storia, della geografia, delle condizioni climatiche e delle esigenze funzionali in luoghi diversi”.

Pensare e costruire in modo biodinamico sta diventando una prassi?

“Direi di sì, la pandemia ci ha fatto comprendere che le case come sono state costruite negli ultimi anni, soprattutto nel periferie delle zone urbane, sono difficilissime da vivere, non rappresentano un habitat consono alle esigenze umane. Il COVID è stato un enorme sconvolgimento nella nostra vita quotidiana, abbiamo compreso che l’umanità ha superato la capacità di carico della Terra. Serve una visione diversa che porti a politiche sociali ed economiche a sostegno della vita. Dopo tutto sostenibilità significa soprattutto azioni che sostengono la vita su questa Terra”.

Per voi l’enciclica  di papa Francesco Laudato si’ è fonte di ispirazione?

“La Fondazione di Bioarchitettura ha curato una pubblicazione della Libreria Editrice Fiorentina intitolata La cura della casa comune, in cui scienziati, architetti, urbanisti, sociologi umanisti, filosofi, riflettono rileggono e commentano le parole di papa Francesco, rispondendo al suo appello con proposte pratiche ed esempi concreti. L’obiettivo è quello di contribuire a formulare un agire "corretto" che possa portare alla costruzione di un nuovo modello di società, più giusto, più equo, più ecologico”.

Oltre al papa oggi chi ha questa visione sui temi ecologici?

“Tutte le persone, anche le più umili e sconosciute, impegnate per la salvare la vita sulla Terra e capaci di sentire, come dice il papa, il grido del mondo”.

 

 

 
 
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