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giovedì 10 ottobre 2024
 
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Colorare le mascherine per costruire il domani: l'Unicef per le nuove generazioni

20/11/2020  In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra il 20 novembre, l'organismo delle Nazioni Unite propone a bambini e adolescenti di compiere un gesto simbolico: scrivere sulla propria mascherina un messaggio - una parola, una frase, un simbolo, non c'è limite alla creatività - che parli dell'avvenire atteso o sperato. Per andare oltre il Covid.

Nuove generazioni alla prova del Covid. La pandemia non può, non deve cancellare il domani a chi s'affaccia alla vita. L'Unicef lo pensa, lo dice e s'attiva perché dalle parole si passi ai fatti. «Abbiamo deciso di partire dalle mascherine», spiega Andrea Iacomini, portavoce della seziona italiana dell'Unicef: «Sono diventate ormai elemento irrinunciabile del nostro vivere quotidiano ed emblema della pandemia, sono una necessità. Non devono diventare muri di sperazione tra persone. O gabbie che rinchiono sogni e legittime aspirazioni. Ci proteggono dal coronavirus e proteggono chi ci sta intorno, vanno usate sempre quando siamo fuori dalla nostra abitazione. Ma le mascherine sono anche il segno di una quotidianità che non deve diventare soffocante. Per i giovanissimi, che soffrono più di chiunque altro le tante limitazioni imposte dalla crisi sanitaria, è oggi più importante che mai pensare a un futuro oltre il Covid-19». 

 

Andrea Iacomini, 46 anni, portavoce della sezione italiana dell'Unicef in una foto d'archivio, durante una missione nei campi profughi del Libano al confine con la Siria nel novembre 2019. Foto Unicef..
Andrea Iacomini, 46 anni, portavoce della sezione italiana dell'Unicef in una foto d'archivio, durante una missione nei campi profughi del Libano al confine con la Siria nel novembre 2019. Foto Unicef..

Per questo la sezione italiana dell'Unicef, in occasione della Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza - che si celebra il 20 novembre, nell'anniversario dell'approvazione dela Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia -  propone a bambini e ragazzi di compiere un gesto simbolico utilizzando i social media. «Stiamo chiedendo di scrivere sulla propria mascherina un messaggio - una parola, una frase, un simbolo, non c'è limite alla creatività - che parli del domani, dell'avvenire atteso o sperato al di là di questa sorta di "era glaciale" della nostra vita collettiva», conclude Iacomini

Per partecipare all'iniziativa "Il futuro che vorrei me lo leggi in faccia" si può scegliere un'immagine (fotografia o selfie) oppure un breve video-selfie, da pubblicare sui social preferiti dai ragazzi. Chi sceglie di taggare l'Unicef (@UNICEF-Italia su Facebook, @unicefitalia su Instagram, @UNICEF_Italia su Twitter) non soltanto farà in modo che l'Unicef venga a conoscenza del gesto, ma consentirà all'organismo dell'Onu di poter rilanciare il messaggio sui suoi canali nazionali nel caso venga giudicato particolarmente bello oppure originale.

Nel caso di bambini più piccoli, i genitori possono inviarci foto e clip all'indirizzo volontari@unicef.it unitamente alla scheda di partecipazione per minorenni che include la liberatoria privacy debitamente compilata.  Qui si possono vedere ricapitolate le istruzioni per l'uso.    Gli hastag icedati per l'iniziativa sono: #FutureWeWant, #MeLoLeggiInFaccia e #GiornataMondialeInfanzia 

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