«Ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria, cerchiamo di promuovere delle iniziative per coinvolgere gli studenti e insegnare loro a ricordare. Ricordare è l’unica cosa da fare».
Come aveva scritto Primo Levi in “se questo è un uomo”: Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Così, quest’anno, in occasione della celebrazione dei 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, la professoressa Olivia Merli del Liceo Classico Manzoni di Milano, insieme all’ex collega Zelia Grosselli e al marito professor Gian Guido Piazza, insegnante presso un altro rinomato classico milanese, il Parini, e soprattutto insieme alla dirigente Milena Mammani, hanno pensato di invitare l’ex allieva Edoarda Flack Cavalieri per conferirle, alla presenza degli allievi della scuola, il diploma di maturità honoris causa.
Quel diploma che allora non riuscì a prendere, cacciata insieme ad altri settanta ragazzi ebrei dal ginnasio che frequentava e poi sfollata nella vicina Svizzera, per sfuggire alla deportazione. Oggi Edoarda, o meglio Dada come la chiamano le persone care, compie 88 anni. La stessa età del marito, il dottor Renato Cavalieri, anche lui ex alunno del liceo Manzoni, al suo fianco in quest’occasione speciale, emozionato nel ricordare i terribili eventi di quegli anni.
Anche gli studenti sono emozionati nell’ascoltare le loro parole, nel cogliere i loro sguardi. Felici di poter essere presenti per quel piccolo tributo, quella “riparazione” da parte della scuola che li aveva cacciati tanti anni fa.
“Non ce l’ha fatta, invece, la compagna di banco e amica del cuore di Dada, Regina Gani”, spiega il professor Piazza. “Sfollate, le due ragazze hanno continuato a scriversi, per raccontarsi la loro tristezza e consolarsi a vicenda. Edoarda conserva ancora alcune di quelle lettere. Poi, purtroppo non ne seppe più nulla. Con la sua famiglia fu denunciata e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Di loro non tornò più nessuno”.
Proprio il professor Piazza con la moglie Zelia Grosselli, hanno fatto delle ricerche per anni insieme agli studenti per recuperare le storie di quei settanta ex studenti cacciati dai banchi di scuola. E ne hanno seguito le tracce. «La storia di Regina l'abbiamo ritrovata su Il libro della memoria», spiega ancora il professore. «In onore del suo nome abbiamo dedicato la biblioteca del Manzoni. C’è una targa per ricordare questa ex allieva sfortunata. Cacciata dalla scuola a 11 anni, proprio come Edoarda, morì a 18 ad Auschwitz durante le terribili “marce”».