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martedì 17 settembre 2024
 
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La Madonna di Loreto (10 dicembre) entra nel calendario romano

31/10/2019  La decisione di Papa Francesco riconosce l'importanza e la lunga tradizione della "Santa Casa". Il decreto della Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti, datato 7 ottobre, è stato firmato dal prefetto, cardinale Roberto Sarah, e dal segretario, monsignor Arthur Roche

 

Il dieci dicembre, festa della Madonna di Loreto, entrerà ufficialmente nel calendario romano. Lo ha deciso Papa Francesco riconoscendo l’importanza e la lunga tradizione della “Santa Casa”.

“Il Sommo Pontefice Francesco ha decretato con la sua autorità che la memoria facoltativa della Beata Maria Vergine di Loreto sia iscritta nel Calendario Romano il 10 dicembre, giorno in cui vi è la festa a Loreto, e celebrata ogni anno. Tale celebrazione aiuterà tutti, specialmente le famiglie, i giovani, i religiosi, a imitare le virtù della perfetta discepola del Vangelo, la Vergine Madre che concependo il Capo della Chiesa accolse anche noi con sé”. Così recita il decreto della Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti, datato il 7 ottobre, a firma del prefetto, cardinale Roberto Sarah, e del segretario, monsignor Arthur Roche, sull’iscrizione della celebrazione della Beata Maria Vergine di Loreto nel Calendario romano generale.

  In base al decreto, che è stato reso noto solo oggi sul Bollettino della sala stampa vaticana, la nuova memoria dovrà apparire in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i relativi testi liturgici sono allegati al decreto e le loro traduzioni, approvate dalle Conferenze episcopali, saranno pubblicate dopo la conferma della Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti.

“La venerazione per la Santa Casa di Loreto  - si legge ancora nel testo -  è stata, fin dal Medioevo, l’origine di quel peculiare santuario frequentato, ancora oggi, da numerosi fedeli pellegrini per alimentare la propria fede nel Verbo di Dio fatto carne per noi. Quel santuario ricorda il mistero dell’Incarnazione e spinge tutti coloro che lo visitano a considerare la pienezza del tempo, quando Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, e a meditare sia le parole dell’Angelo nunziante l’Evangelo, sia le parole della Vergine che rispose alla divina chiamata. Adombrata di Spirito Santo, l’umile serva del Signore è divenuta casa della divinità, immagine purissima della santa Chiesa”.

“Il menzionato santuario, strettamente vincolato alla Sede Apostolica, lodato dai Sommi Pontefici e universalmente conosciuto”, dice infine il decreto, “ha saputo illustrare in modo eccellente, nel corso del tempo, non meno di Nazaret in Terra Santa, le virtù evangeliche della Santa Famiglia. Nella Santa Casa, davanti all’effige della Madre del Redentore e della Chiesa, Santi e Beati hanno risposto alla propria vocazione, i malati hanno invocato consolazione nella sofferenza, il popolo di Dio ha iniziato a lodare e a supplicare Santa Maria con le Litanie lauretane, note in tutto il mondo. In modo particolare quanti viaggiano in aereo hanno trovato in lei la celeste patrona”.

   Secondo la tradizione, la Santa Casa di Loreto è parte dell’abitazione della Vergine, la quale era costruita da una grotta scavata nella roccia e da una camera antistante. Quest’ultima fu trasportata nel 1291, secondo la tradizione per “mistero angelico” da Nazareth, prima nell’antica Illiria per poi giungere sul colle loretano il 10 dicembre 1294. Quando i crociati nel 1291 furono espulsi dalla Palestina, la casa in muratura fu trasportata nell’antica Illiria, nell’attuale città di Tersatto, dove sorge oggi un santuario mariano. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, la casa fu trasportata in Italia, nelle terre dell’antico comune di Recanati e fu posta su una pubblica strada dove tutt’ora è custodita. Alcuni indizi fanno pensare che gli autori del trasporto siano stati i membri   di una famiglia denominata Angeli. Era il 17 maggio 1900 quando Giuseppe Lapponi, archiatra pontificio di Leone XIII, indicava di aver letto negli archivi vaticani alcuni documenti che indicavano una nobile famiglia bizantina di nome Angeli, che salvò i materiali della Casa della Madonna dalla devastazione mussulmana e li fece trasportare a Loreto.

La Santa Casa è custodita all’interno di un rivestimento marmoreo ideato dal Bramante che nel 1509 ne approntò il disegno. Fu realizzato sotto la direzione di Antonio Sansovino, Ranieri Nerucci e Antonio da Sangallo il Giovane.

Fin dal secolo XVI i pellegrini erano soliti girare intono alla Santa Casa in ginocchio, dove nei secoli si scavarono due profondi solchi che ancora si possono notare.

 

 

 

 
 
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