Volto e voce indimenticabile protagonista de Il mago di Oz e interprete della bellissima Over the rainbow, l’attrice e cantante Judy Garland, la cui biografia è racconta nel film del 2019 Judy (regia di Rupert Goold), morì giovane, a soli 47 anni probabilmente a causa di un cocktail di alcol e farmaci, abuso che ha rovinato la sua esistenza fin da giovanissima.
Il film, che vede nei panni della Garland Renèè Zellweger, è tratto dall'opera teatrale End of the raimbow e racconta gli ultimi mesi di vita dell’artista e gli ultimi concerti a Londra.
Si dice che la sua interpretazione migliore fu quella che la rese celebre a soli 17 anni, nel ’39, quando ne Il mago di Oz cantò la bellissima Over the rainbow nei panni di Dorothy Gale e vinse l’Oscar giovanile nel 1940. La canzone è ancora uno dei brani più celebri dei grandi musical hollywoodiani. Eppure, inizialmente, la produzione aveva deciso di tagliare la scena perché i dirigenti della MGM ritenevano che rallentasse il film. Fu un successo mondiale e i discografici statunitensi l'hanno eletta "miglior canzone del XX secolo". Ma la fatica delle riprese e la fama raggiunta così giovane portarono Judy Garland ad assumere numerosi farmaci per sopportare lo stress ed evitare di prendere peso. La pretesa dei produttori che le imponevano, per mantenere un’immagine adolescenziale, diete drastiche, fu la causa dei suoi gravi problemi alimentari. Inoltre, la tendenza a ingrassare, oltre gli standard ossessivi del mondo dello spettacolo, fu sempre un problema e le causò il licenziamento dalla MGM dopo l’insuccesso de L’allegra fattoria (1950) dove, appesantita e sofferente, pare che si presentasse ubriaca e in ritardo sul set.
L’artista ebbe infatti una vita difficile con amori infelici e cinque mariti. Dal secondo matrimonio, col grande regista Vincente Minnelli, ebbe la figlia Liza Minnelli che seguì, con un successo strepitoso, la carriera materna di cantante. Ma il rapporto fu molto faticoso. Liza racconta che, nonostante la vita dorata, dovette fin da giovanissima occuparsi delle dipendenze della madre e prendersi cura di lei e dei fratellastri.
Tra gli altri successi della Garland oltre ai musical Ti amavo senza saperlo con Fred Astaire del 1948, È nata una stella del 1954, anche quelli in ruoli drammatici come Vincitori e vinti del 1961, Gli esclusi del 1963 e Ombre sul palcoscenico con cui concluse la sua carriera cinematografica in quello stesso anno. Quando morì il 22 giugno 1969 aveva alle spalle solo interpretazioni teatrali, concerti ma comunque, dopo un periodo di oblio, una seconda stagione positiva nella sua carriera. Questo non bastò a salvarla. Col fisico minato dalla cirrosi epatica e la dipendenza dai barbiturici venne trovata senza vita a Londra dove viveva dal suo quinto marito.