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mercoledì 18 settembre 2024
 
TORINO
 

Lance e spade trasformate in aratri, il miracolo dell'Arsenale compie 40 anni

02/08/2023  Era una fabbrica di armi: produceva cannoni. Dismessa, fu data al Sermig (Servizio missionario giovani) di Ernesto Olivero. Ora è monastero urbano, fucina di solidarietà, laboratorio di riconciliazione. Il 2 agosto 2023 è venuto Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha anche ritirato il premio Artigiano della pace assegnato al fratello Piersanti, ucciso dalla mafia. Il Capo dello Stato poi è andato al Polo del '900, che si accinge a celebrare gli 80 anni della Resistenza

Da sinistra, Rosanna Tabasso, Ernesto Olivero e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Sermig di Torino, il 2 agosto 2023. Foto di Max Ferrero/Sermig, per gentile concessione.
Da sinistra, Rosanna Tabasso, Ernesto Olivero e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Sermig di Torino, il 2 agosto 2023. Foto di Max Ferrero/Sermig, per gentile concessione.

Compie quarant’anni quel seme di pace germogliato a Torino e capace di portare frutto in tutto il mondo. Oggi, 2 agosto 2023, è una data molto speciale per il Sermig (Servizio missionario giovani), il gruppo fondato nel 1964 da Ernesto Olivero. Era infatti il 2 agosto 1983 (esattamente quarant’anni fa) quando «con un gruppetto di ragazzotti, disorganizzati e senza un soldo» ama ricordare Olivero, «entrammo per la prima volta nell’ex arsenale militare di Torino, all’epoca completamente in rovina». Eppure, nei decenni, grazie anche all’aiuto e alla fiducia di migliaia di persone, quei “ragazzotti” sono riusciti a costruire qualcosa che, visto oggi, somiglia più a un miracolo che a un progetto. L’ex fabbrica d’armi ora è un luogo di pace, di fraternità, di preghiera, di incontro, che offre un letto e un pasto a chi è in difficoltà, cure mediche a chi non può permettersele, accoglienza e ascolto a chi ha smarrito la strada, ma anche tante opportunità di cultura, di dialogo, di arte e bellezza. Ecco l’arsenale della pace, ossimoro apparente, che in realtà racchiude tutto il senso di un cammino da scrivere e riscrivere, ogni giorno, a fianco degli ultimi. Non solo a Torino, ma anche nelle case gemelle di Madaba (Giordania) e San Paolo (Brasile), oltre che nei tantissimi progetti attivi in ogni angolo del pianeta. Per celebrare questo anniversario, la fraternità del Sermig ha invitato un amico: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sì, perché ciò che lega il Capo dello Stato con il gruppo missionario è un autentico e profondo legame di amicizia, costantemente rinsaldato.

Era il maggio del 2015 quando Mattarella, fresco di nomina, visitò per la prima volta l’Arsenale della Pace, rimanendone profondamente colpito. Da allora le sue visite sono state frequenti e, quasi ogni volta che gli impegni istituzionali lo portano a Torino, il Presidente non perde occasione per una visita alla struttura di Borgo Dora (il quartiere multietnico dove il Sermig ha casa). Il capo dello Stato c’era, tra l’altro, nel 2017, quando il Sermig inaugurò a Pecetto (Torino) una nuova casa di accoglienza: l’Arsenale dell’Armonia. Ritornò un anno più tardi, lasciandosi, come nella tradizione del Sermig, interrogare dalle domande dei più giovani e dialogando con loro. E ancora nel 2019, per i 55 anni del gruppo missionario, insieme con l’allora presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. E nel 2021, per l’inaugurazione del PalaSermig, un centro sportivo nato a Borgo Dora per offrire ai ragazzi spazi sani di crescita e incontro.

A differenza dei precedenti, però, l’appuntamento di oggi ha avuto un carattere diverso: non una visita pubblica, ma un momento privato. Prima di raggiungere il Polo del Novecento (preziosa istituzione museale torinese dedicata alle memorie della guerra, della resistenza, ma anche del lavoro e di altri aspetti della società), dove era atteso per un incontro, il Capo dello Stato ha voluto onorare l’amicizia col Sermig, visitando, ancora una volta, l’Arsenale della Pace. Lì ha vissuto un momento di riflessione e condivisione, a tu per tu con Ernesto Olivero, con Rosanna Tabasso (la persona scelta dalla fraternità per condividere e proseguire il cammino tracciato dal fondatore) e con la cerchia di amici e volontari. Così un’altra pagina si aggiunge al già ricchissimo album fotografico custodito dall’Arsenale della Pace, dove gli uomini di Stato e i “vinti della Terra” stanno seduti fianco a fianco. L’incontro è stata anche l’occasione per assegnare il premio “Artigiano della pace” (un riconoscimento ideato dal Sermig e tributato ogni anno a chi si impegna sul fronte della pace e della solidarietà) alla memoria di Piersanti Mattarella, fratello del Presidente, assassinato dalla mafia nel 1980.

La mattinata torinese del Capo dello Stato è poi proseguita al Polo del Novecento. «Questo luogo» ha sottolineato Mattarella «aggrega importanti archivi, e promuove progetti che sono essi stessi esercizi di cittadinanza e di partecipazione. Ha segnato passaggi importanti con la sua attività, collocate in un territorio in cui le iniziative culturali hanno assunto sempre più rilievo anche dal punto di vista della dinamica economica e occupazionale».  «Oggi» ha aggiunto il Capo dello Stato, «l'impegno che il Polo si appresta a sviluppare per il biennio che separa l'8 settembre 2023 dal 25 aprile 2025 appare di piena coerenza per una città e una Regione che tanta parte hanno avuto nel farsi dell'Italia e della Repubblica».

 
 
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