C’è chi è arrivato da un altro
Paese e non ha dovuto superare solo ostacoli linguistici e
burocratici. C'è chi ambisce a trovare un impiego che sia quanto più
rispondente alle proprie capacità, al proprio talento e, non ultimo,
conforme al proprio percorso di studi, nonostante la disabilità. C'è
chi crede che essere iscritto alle categorie protette non possa
rappresentare l'unico biglietto da visita da presentare quando si è
in cerca di lavoro e non debba mettere in secondo piano altre voci
essenziali di un curriculum vitae. C'è chi, in un momento di crisi
economica globale e di sempre maggiore lontananza tra domanda e
offerta di lavoro, crede che la ricerca sul campo del talento ancora
inespresso sia una delle chiavi di volta per la ripresa. E ci sono
anche aziende che conoscono la differenza tra tolleranza e rispetto e
che, nella cultura della diversità, non vedono soltanto un'occasione
filantropica ma anche e soprattutto una proficua opportunità di
business, perché "responsabilità sociale d'impresa" non
sia solo una vuota espressione retorica.
Tutto questo e molto altro ancora è
emerso a chiare lettere lo scorso giugno a Milano durante l'ottava
edizione di Diversitalavoro, il progetto promosso da UNAR (Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Fondazione Sodalitas,
Synesis Career Service e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità,
che ha come obiettivo quello di favorire l'inserimento nel mondo del
lavoro di laureati e diplomati con disabilità, iscritti alle
categorie protette e/o di origine straniera.
31 aziende presenti, 86 offerte di
lavoro, 2000 candidati, 350 partecipanti al Career Day, seminari
informativi a ingresso libero per i visitatori del Career Forum,
dedicati a come redigere un curriculum vitae, a come affrontare in
maniera proficua un colloquio di lavoro ma incentrati anche sulle
discriminazioni su base etnica nel mondo del lavoro. Sono solo alcuni
dei numeri che aiutano a chiarire quanto il percorso di una simile
manifestazione sia stato finora ricco di frutti. Inoltre, una delle
caratteristiche e delle finalità principali di Diversitalavoro è
proprio quella di mettere in contatto direttamente domanda e offerta,
aziende e candidati, e di farlo attraverso una serie di incontri e
colloqui di persona, faccia a faccia, senza limitarsi a una formale
consegna di curricula ma entrando in relazione.
"I valori aggiunti di
Diversitalavoro sono tanti", ha spiegato Antonella Bonsi,
responsabile reclutamento e selezione di Allianz, una delle aziende
presenti. "A partire dal vantaggio immediato di entrare
direttamente in contatto con persone appartenenti alle categorie
svantaggiate e di farlo in un ambiente più protetto dove è chiaro
che l’evento è dedicato a loro. Questo fa sì che oltre a
incontrare personalmente persone che vorrebbero lavorare con noi,
abbiamo la possibilità di conoscere direttamente i candidati.
Durante l’evento, infatti non ci si limita alla consegna del cv, ma
si parla sempre con i candidati e questo è già una sorta di
mini-colloquio. Con persone che vengono da fuori, spesso organizziamo
il colloquio già il giorno dell’evento. Questo per venire incontro
a chi ha fatto un viaggio e magari ha difficoltà a ritornare a
Milano. La gente che viene allo stand apprezza perché vede subito,
sul momento, come viene collocato il proprio profilo nel mercato del
lavoro. Essere poi a Diversitalavoro, ci permette di raccontare dal
vivo quella che è la nostra cultura di diversity management".
Bansi ha confermato che, in base alla propria esperienza all'interno
dell'azienda, Diversitalavoro si è dimostrato anche un utilissimo
strumento di comunicazione anche per chi non riesce a venire
all'evento ma che, proprio grazie all'evento stesso, andando sul sito
Web con gli annunci attivi tutto l'anno, continua a inviare la
propria candidatura.
D'altra parte la ricerca di un posto di
lavoro è un momento cruciale nella vita di ognuno e, al giorno
d'oggi, quando ancora non si intravede la luce in fondo al tunnel
della crisi economica, sempre più spesso ci si vede costretti per
cause di forza maggiore ad accettare offerte di lavoro inferiori alle
proprie aspettative e alle proprie capacità, poco stimolanti, senza
prospettive. Tutto questo è ancora più frustrante per chi, in una
ricerca talmente competitiva, parte da una posizione di sfavore e non
per proprio demerito. L'intento di Diversitalavoro è proprio
quello di cercare di colmare questo svantaggio.
In questo senso, la
testimonianza di Marie è esemplare. Originaria del Camerun e
laureatasi in Italia in Ingegneria delle telecomunicazioni, ha
trovato impiego grazie a una precedente edizione della
manifestazione. "Prima di arrivare
all’evento, mi sono informata sui vari settori di mercato delle
aziende andando prima sul sito di Diversitalavoro e poi direttamente
in quelli delle aziende. Ho individuato tre aziende che reputavo
fossero in linea con il mio profilo. Ho stampato il mio cv, mi sono
presentata agli stand delle aziende che avevo individuato, detto cosa
facevo, cosa speravo di potere fare in quell’azienda, quali erano
le mie aspirazioni". Evidentemente Marie aveva suscitato
un'ottima impressione perché dopo poco più di un mese è stata
richiamata e assunta. "Il maggior
pregio di Diversitalavoro è rappresentato dal fatto che le aziende
sono presenti fisicamente nei vari forum e propongono posizioni
lavorative di un certo livello. A differenza di come avviene con le
agenzie in cui, anche se ci si presenta con un cv con un titolo di
studio alto, vengono proposti dei lavori che hanno poco a che fare
con il grado di istruzione ottenuto".
"L’incontro vis à vis è
fondamentale per trasmettere la motivazione che hai nel candidarti
per quell’azienda e per conoscerla attraverso le persone che la
rappresentano", ha confermato Paolo, che con suo fratello Luca
ha partecipato a Diversitalavoro nel 2010; entrambi sono stati in
seguito assunti da un'importante multinazionale, rispettivamente come
responsabile commerciale e come addetto alla pianificazione,
progettazione e realizzazione di campagne digitali. "Di solito
esci dall’università e non sai che strada prendere, ti metti
davanti a un Pc, mandi decine di cv e provi a telefonare. Cercavo un
contatto un po’ più personale", ha dichiarato Paolo.
"Diversitalavoro è un’iniziativa valida e positiva che
cerca di inserire i diversamente abili nel mondo del lavoro, spesso
riuscendoci” ha aggiunto Luca.
Occorre a questo punto distinguere,
però, tra la pura e semplice beneficenza di chi si vede "costretto"
ad assumere qualcuno solo perché, per esempio, iscritto alle
categorie protette come prevede la legge italiana, e chi nella
"diversità" ravvisa una arricchimento per la propria
azienda anche in termini economici. Non solo un adempimento
burocratico, quindi, da assolvere obtorto collo. "La
presenza di una popolazione diversificata all’interno dell’azienda
che rispecchia la realtà esterna e le sue molteplici sfaccettature,
pone l'accento su nuove esigenze sulle quali costruire nuove
opportunità di business", ha chiarito Federica Di
Sansebastiano, diversity leader Italy di IBM. "Questo si traduce
in un impegno su tre diversi fronti: rimuovere stereotipi e
pregiudizi, rendere il posto di lavoro accessibile e attingere a un
mercato del lavoro, quello dei talenti, il più ampio possibile. La
partecipazione di IBM ad eventi come Diversitalavoro è un'occasione
per conoscere e selezionare talenti che possono contribuire a
innovare e accrescere il nostro business".
Spesso si afferma che in una fase di
recessione economica, come quella che sta vivendo il mondo
occidentale, la ricerca e l'innovazione sono gli investimenti
imprescindibili per gli attori economici che vogliono quanto prima
uscire dalle sabbie mobili della stagnazione. Ma ricerca e
innovazione significano anche investimento nel capitale umano e
ricerca di nuove potenzialità dove finora non si era cercato.
"Partecipare a eventi come Diversitalavoro porta il contatto con
nuovi e potenziali talenti che rendono la nostra azienda sempre più
competitiva e multietnica" ha infatti affermato Renato Merz,
responsabile Human Resources di ABB. Tolleranza, rispetto, dimensione
sociale del fare impresa sono espressioni che, nell'ambito di
Diversitalavoro, hanno smarrìto qualsiasi tentazione retorica per
abbracciare un senso più ampio, in grado di riconoscere che la
percezione di sé stessi come soggetti attivi della società, per
chiunque, passa anche attraverso la propria collocazione
all'interno della realtà lavorativa, come ha espresso Franco Gaudino, HR director di Roche. "Noi ci impegniamo a disegnare
un’organizzazione e una cultura aziendale in grado di accoglierle e
soprattutto di valorizzarle, con reciproco rispetto e arricchimento
umano. È un po’ come la sottile differenza che c’è tra
tolleranza e rispetto: se la tolleranza indica in senso più
ristretto 'accettazione', il rispetto è quel valore che va oltre la
semplice accoglienza di persone 'diverse', e si riferisce alla
consapevolezza dell’importanza e del valore degli altri. Proprio in
momenti di grande difficoltà economica come quelli che viviamo
bisogna avere chiara la direzione di lungo termine dell’economia
sociale di mercato come bussola economica e valoriale".
Ecco perché, per la prima volta,
l'ottava edizione di Diversitalavoro ha voluto conferire un
riconoscimento concreto alle aziende che, nel 2011, hanno saputo
riconoscere nella diversità un'opportunità da cogliere senza
esitazioni. Ad ABB, Allianz, IBM Italia e Roche, quindi, è stato
consegnato il "Diversity Inclusion Award" per aver inserito
nella propria azienda persone incontrate durante l'ultima edizione di
Diversitalavoro e per aver rinnovato la propria adesione, assieme a
molte altre aziende, anche all'edizione 2012 di questa lodevole
iniziativa. In questo senso va inquadrato infine l'intervento di
Roberto Zingale di AFOL – Provincia di Milano, che ha chiuso la
premiazione presentando il "Piano Emergo" con cui la
Provincia mira a far incontrare domanda e offerta di lavoro per
persone con disabilità e di origine straniera. Perché la ricerca
del lavoro, è ben noto, può trasformarsi in un'odissea di attese
frustrate, di talenti che si affievoliscono come fiammelle a causa
dei troppi rifiuti, di cassetti in cui rinchiudere a chiave i propri
sogni, le proprie speranze e le proprie ambizioni. Tutto questo è
ancora più avvilente e demotivante per chi vive una condizione di
diversità e svantaggio. Per chi avrebbe molto da dare, ma non riesce
a trovare a chi offrire tutto il suo potenziale. Grazie a
Diversitalavoro, avrà un'opportunità in più e non una in meno.