In ogni cultura i colori sono anche un linguaggio simbolico. Nella liturgia cristiana il colore delle vesti è un elemento secondario, ma non indifferente. È dall’VIII secolo che si comincia ad attribuire un colore specifico alle vesti liturgiche per segnalare la qualità delle diverse celebrazioni; anche per compensare con la vista ciò che l’udito non era più in grado di comprendere nella lingua latina ormai sconosciuta al popolo. Poiché non c’era molta uniformità, Innocenzo III (+1216) stabilì i cinque colori fondamentali per la liturgia romana: il verde per il tempo ordinario, il bianco o dorato per le feste, il rosso per le ricorrenze riguardanti la passione di Cristo, dei martiri e lo Spirito Santo; il colore violaceo o scuro per i tempi penitenziali e i defunti. Altri colori sono possibili nelle Chiese sparse nel mondo secondo la cultura e i costumi locali.