Il titolo del nuovo romanzo di Andrea Malabaila è un titolo emblematico, ma per nulla ermetico. Sì, perché Lungomare nostalgia (Spartaco, pp. 248, € 15,00) parla proprio del sentimento malinconico che pervade l’autore mentre si trova in vacanza a Finale Ligure: è il racconto di un nipote – lo stesso Malabaila – che deve fare i conti con la scomparsa del nonno adorato, quello che lui pensava fosse l’immortale “supereroe” Natale Pennello. Il libro, che ripercorre le tappe salienti della vita di Natale, è filtrato dai pensieri del narratore, il quale è incapace di non rammaricarsi per aver sprecato l’occasione di redigere insieme al nonno la raccolta delle sue vicissitudini. La nostalgia, la rabbia, la delusione, ma anche la dolcezza e la commozione velano le parole di Malabaila, che può affidarsi solo alla propria memoria per ricostruire, nella maniera più fedele possibile, la biografia di un uomo che ai suoi occhi era straordinario, tanto speciale da essere scampato alla morte più volte: quando da bambino giocava sui ponti alti, quando aveva disertato ed era scappato dalla Marina militare, quando per nove mesi era rimasto nascosto in soffitta per evitare che i partigiani o i tedeschi lo trovassero…
«Una storia che non si può raccontare è una storia persa», scrive l’autore. E quella di Natale deve essere messa su carta, perché suo nipote glielo deve, glielo ha promesso, e nemmeno la morte può permettersi di spezzare questo patto. Allora ecco che, in un gioco di rimandi tra passato e presente che non ha nulla di paradossale, ma che, anzi, conferisce movimento alla narrazione, la storia di nonno Natale prende forma a partire dai ricordi di Andrea, il quale si sforza di rammentarne gli insegnamenti, le battute e persino i rimproveri – tipico il rimbrotto in dialetto piemontese: «Fa nen ’l fulatun!» (“Non fare lo stupidone!”).
Lungomare nostalgia è la terra dove si intrecciano due strade, quelle di un ex linotipista nato nel 1924 e di un nipote romanziere classe 1977: è il racconto di un legame indistruttibile fra due anime affini, allacciate non solo da un vincolo di sangue, ma anche dall’amore per la scrittura.
(in foto, l'autore Andrea Malabaila)