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giovedì 15 maggio 2025
 
La Risurrezione
 
Credere

Mario Delpini: la Pasqua, una promessa che non delude

17/04/2025  Davanti alla crisi di speranza del nostro tempo, l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ricorda il senso della fede cristiana: «La risurrezione non è un’illusione per consolarsi, ma una buona notizia che ci rende vivi già oggi»

«Ciò che definisce il cristianesimo è la sua fede nell’aldilà, nella risurrezione della carne e nella vita eterna; se questa fede non esiste, il cattolico smette di essere cattolico». Parafrasando san Paolo, così scrive Javier Cercas, il più grande scrittore spagnolo vivente – ateo e anticlericale dichiarato – nel suo libro Il folle di Dio alla fine del mondo, da poco in libreria per Guanda.

È proprio su questa notizia, la risurrezione di Cristo – vecchia di duemila anni, ma che per i cristiani continua a essere “la” Buona Notizia – che Credere ha chiesto a monsignor Mario Delpini, 73 anni, arcivescovo di Milano dal 2017, di sostare e riflettere. Lasciando da parte, per una volta, notizie “calde” alle quali i media hanno dato risalto negli ultimi tempi: dal Sinodo della Chiesa italiana alle scabrose vicende relative a un noto sacerdote ambrosiano.

Tutti sperano, tutti hanno nel cuore una richiesta di bene, come dice papa Francesco in Spes non confundit. Oggi, però, è difficile farlo, se pensiamo all’attuale contesto internazionale. Com’è possibile una parola di speranza cristiana che non sia banale e retorica?

«Mi viene spontaneo rifarmi all’esperienza del popolo ebraico, narrata nell’Esodo. Era un popolo di schiavi, convinti che lo sarebbero stati pure i loro figli. A un certo punto, invece, il popolo riceve un annuncio da Mosè e la promessa della libertà, di “una terra dove scorre latte e miele”. La storia dell’Esodo e della Pasqua di Israele è ciò che ci permette di sperare oggi».

In che senso?

«Un popolo di schiavi che pensa “domani saremo ancora schiavi” non spera affatto. Al contrario, un popolo che accoglie una chiamata può decidere di intraprendere il viaggio nel deserto. Perché ha speranza. Si tratta, quindi, di prendere sul serio quella promessa. Per gli ebrei il messaggero di Dio è stato Mosè...».

Leggi l’intervista completa a Mario Delpini sul numero di Credere in distribuzione nelle edicole e nelle librerie religiose da giovedì 17 aprile e nelle parrocchie da sabato 19 aprile. Oppure acquista una copia digitale su www.edicolasanpaolo.it

(Foto in alto: ANSA)

In collaborazione con Credere

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