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lunedì 21 aprile 2025
 
Parliamone insieme
 
Credere

Medjugorje, arriva finalmente dal Vaticano una parola tanto attesa

26/09/2024  «Il Papa ha concesso il nihil obstat, che autorizza culto e pellegrinaggi e riconosce la bontà dell’esperienza spirituale» “Parliamone insieme”: L'editoriale di Credere, a cura del direttore don Vincenzo Vitale.

Cari amici lettori, il giorno 19 settembre è giunta, attesa da tempo, la “parola” del Vaticano, tramite il Dicastero della dottrina della fede, sul “caso Medjugorje” (ne diamo conto nel servizio a pag. 22). Il prefetto del Dicastero, Victor Manuel Fernandez, in un’articolata conferenza stampa, ha presentato “La Regina della Pace”, Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje.

Posizione che probabilmente avrà deluso alcuni, che si aspettavano la dichiarazione di soprannaturalità delle apparizioni: mentre la posizione del Vaticano, ossia del Papa, si è tenuta “un passo in qua” concedendo il nihil obstat, che autorizza il culto, i pellegrinaggi e riconosce la bontà della proposta spirituale di Medjugorje.

Va colto anzitutto l’atteggiamento positivo di papa Francesco (e anche dei Papi precedenti) nei confronti di Medjugorje. In talune occasioni Bergoglio si era espresso in modo apparentemente critico parlando della “Madonna postina” (espressione contestualizzata dal prefetto e che non esprime l’atteggiamento complessivo del Papa su Medjugorje).

Sono stati colti e valorizzati gli aspetti positivi di Medjugorje, senza nascondere alcuni aspetti critici. La chiave per la posizione del Vaticano sta nelle Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali dello scorso 17 maggio, che spostano l’attenzione dalla dichiarazione del soprannaturale delle apparizioni ai frutti spirituali nel popolo di Dio, dunque a quel «fiume di bene e di bellezza» evocato da Fernandez.

Questo ha permesso di risolvere con maggiore semplicità alcuni problemi: c’è un’azione divina che suscita un’esperienza spirituale autentica, dunque del bene, e aiuta tanti uomini e donne a vivere un’esperienza cristiana in linea con il Vangelo. Ma i messaggi sono considerati come semplici “testi edificanti” e non come rivelazioni private; e il tanto bene può convivere con eventuali imperfezioni (dei veggenti, degli stessi messaggi in alcune parti).

L’attenzione dunque va all’incontro con Dio tramite la Gospa e non ai veggenti. Fernandez ha citato diversi passaggi dei messaggi della Madonna, che li mettono nella giusta prospettiva e richiamano ai “fondamentali” della vita cristiana, proponendone una lettura globale.

Si è trattato di un equilibrato esercizio di discernimento: riconoscere il bene che proviene da Dio, l’azione dello Spirito anche in mezzo alle imperfezioni umane.

Quanto alla soprannaturalità, Fernandez ha più volte ricordato un’affermazione fatta direttamente dal Papa durante i colloqui sul caso: «Non abbiamo la bacchetta magica». Questo dovrebbe metterci nella giusta prospettiva: il “fenomeno Medjugorje” attesta un’azione divina nei fedeli, che ha suscitato frutti visibili di bene, di pace e di conversione, in quanto riportano tanti a Cristo, al Vangelo, alla fede, alla testimonianza pubblica, all’amore fraterno.

È un dono alla Chiesa, per chi vuole, che non obbliga nessuno ma che merita attenzione e rispetto, cura e accompagnamento della Chiesa. E non è certo poca cosa!

Questo articolo è una collaborazione con la rivista Credere

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