I miei bambini, femmina e maschio, 8 e 6 anni, quando ricordano episodi, canzoncine o giochi del passato si commuovono. E sì che sono ancora così piccoli… La bambina, particolarmente, lacrima come se fosse davanti al film più drammatico anche se il ricordo è positivo.
Allora l’altra sera le ho chiesto se fosse un pianto triste e mi ha risposto di no, pura commozione soprattutto quando i ricordi riguardano lei e il padre, “con te, mamma, no perché io e te abbiamo sempre fatto cose attive”. Come mai queste reazioni?
KATIA
Risposta di Alberto Pellai
– Cara Katia, nei bambini le emozioni spesso hanno un andamento “esplosivo”. Non si accendono piano piano e poi crescono di intensità come accade a noi adulti. Ma spesso alzano il volume all’improvviso e dal livello minimo in un millisecondo raggiungono il massimo, soprattutto quando sopraggiunge un cosiddetto “trigger”, ovvero un fattore, evento scatenante, come è nel caso di tua figlia quando ricorda eventi del passato.
È in questo modo che le manifestazioni emotive dei bambini possono diventare – per così dire – eccessive. Quando la tua bambina piange per foto o ricordi che riguardano la sua storia di vita, la cosa che serve di più non è bloccare l’eccesso emotivo, ma direzionarlo affinché possa collegarsi alla capacità che il bambino ha di dargli un significato e di controllare dentro di sé il suo impatto travolgente. Come si fa? Si sta al suo fianco mentre l’eccesso emotivo accade e lo si lascia passare, stringendo la mano del bambino, validando il suo stato emotivo (questo ricordo è davvero bello ed emoziona anche me). Poi se ne parla insieme.
Qual era l’emozione che ha provato? Che cosa te l’ha scatenata? Riesci a dirmi in quali altre situazioni ti sei sentita così? Nel caso della tua bambina, Katia, che piange per i bei ricordi di quando era bambina, ti direi di dare valore alla sua sensibilità e di aiutarla a “buttare fuori” le sue emozioni straripanti facendogliele raccontare, disegnare, esprimere e magari scegliendo canzoni da cantare insieme legate ai bei ricordi che quando arrivano la fanno piangere.
La prossima volta chiedile di trasformare le sue lacrime in canzone. Potrebbe essere un buon modo per gestire il suo eccesso emotivo, sentendosene più in controllo e meno travolta. Potresti leggere con lei il libro di Anna Llenas I colori delle emozioni (Gribaudo), il cui protagonista è un mostriciattolo perso dentro le sue emozioni, oppure Cosa c’è dentro un abbraccio (Mondadori ed.) in cui due bambini devono andare in giro per il mondo a cercare quegli ingredienti che li aiutano a ritrovare la calma e dopo tanto viaggiare scoprono che “se si stringono in un abbraccio” tutto ritrova il suo posto e il suo equilibrio.