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venerdì 13 dicembre 2024
 
la recensione
 

Mina e Ivano Fossati, il nuovo album canzone per canzone

20/11/2019  Abbiamo ascoltato in anteprima il disco più atteso dell'anno, nei negozi dal 22 novembre. Mina è riuscita a stanare dal suo ritiro il cantautore genovese che ha scritto e cantato con lei tutte le canzoni. Un capolavoro? Quasi

Diciamolo subito, Mina Fossati, l’album più atteso dell’anno, non è un capolavoro. Ma solo perché non ci sono canzoni che tutti ricorderemo nel tempo, come E se domani o La musica che gira intorno. Detto questo l’incontro tra il cantautore genovese e la nostra più grande voce non delude le attese. Come ha detto Fossati, ha rotto (temporaneamente) il suo ritiro solo perché Mina glielo ha chiesto. E così per questo disco è tornato non solo a scrivere, ma anche a cantare. Ed è proprio l’incontro tra le due voci a regalare le emozioni più forti, al di là del valore intrinseco dei brani che spaziano tra i generi musicali con eccelsa eleganza. I testi parlano di sentimenti, ma Fossati non si lascia scappare la possibilità dire la sua sui tempi che stiamo vivendo, buttando qua e là frasi illuminanti come "Sono in troppi a parlare / Troppi maestri / Troppo di tutto / Una parola detta da tanti / Vale poco o niente", oppure "Serve più coraggio che prudenza per vivere". 

Ecco allora le nostre impressioni sul disco, canzone per canzone:

1 L'INFINITO DI STELLE. Partenza da brividi. La voce di Ivano Fossati più intensa che mai, accompagnata solo dal pianoforte, in una delle sue classiche ballate. Mina arriva introdotta dagli archi e poi le due voci si fondono magistralmente, come accadrà per tutto il disco, per celebrare la forza dell'amore: "Nell’infinito di stelle / Qualcosa stanotte brilla / Anche per me / E tutto ha senso, c’è bellezza / Spazio, amore, aria di tenerezza intorno".

2 FARFALLE. Deciso cambio di atmosfera, con Mina e Fossati che accompagnati solo da una chitarra che disegna ritmi sudamericani si divertono a cantare questa filastrocca gioiosa ma non troppo: "È passato il novecento / Con tutte le bandiere / Il mio cuore muto / È rimasto a vedere / / Il mio cuore intervistato / Adesso cosa ci dice / Risponde sono qui / E per questo sono felice".

3 LADRO. Mina protagonista di questo brano ritmato dove le cose più belle le fanno i musicisti e in generale l'arrangiamento di Massimiliano Pani. La canzone in sé, invece, non decolla mai. 

4 COME VOLANO LE NUVOLE. Parti ribaltate con la voce di Fossati in primo piano per una canzone che vale più per il testo che per la musica. Folgorante l'incipit, con la sua amarezza: "È una brava ragazza / Se notate lo sguardo che ha / È una brava ragazza, vi dico / E progetti non ne fa / Io stringo in mano il biglietto / Per una notte con lei / Non m’importa dell’amore / L’amore si vende a milioni di copie / / Lei il mondo non lo capisce / Lavora dentro un motel / Dietro a quella finestra la gente / È un rumore scuro /Come volano le nuvole / Come le ore, le notizie, i dubbi, le speranze/ Le bugie 

5. La GUERRA FREDDA.  Anche in questo caso a un testo denso di suggestioni sul tema del perdono si accompagna una musica che non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione di già sentito nella produzione di Fossati. 

6. LUNA DIAMANTE. A spazzare via le ombre di delusione degli ultimi brani, arriva la vetta del disco, non a caso scelta da Ferzan Ospetek per la colonna sonora del suo imminente film La dea fortuna. Su un sottofondo di pianoforte e archi, l'interpretazione di Mina di una donna che non si rassegna alla fine di un amore è semplicemente incredibile. Ascoltarla sussurrare le parole scritte da Fossati, che si unisce a lei solo nel finale, è una lezione per tutti i cantanti di oggi che, qualunque cosa cantino, pensano di mostrare la loro bravura urlando.

7. TEX-MEX. La seconda parte del disco è molto più ritmata della prima e si apre con questa canzone che ci trasporta nelle strade polverose dell'America più profonda fra caldi frasi ricamate dalla chitarra slide e dall'organo hammond suonato proprio da Fossati. Decisamente il brano più orecchiabile del disco: azzeccata dunque la scelta di proporlo come singolo.

8 AMORE DELLA DOMENICA. Interessante mix tra rock e atmosfere più rilassate, in cui fa capolino persino il vocoder, il marchio distintivo dei trapper che i maligni dicono sia usato soprattutto per mascherare le loro scarse capacità vocali. Il fatto che lo usi pure Mina ha quindi un che di ironico, così com'è molto divertente la sua interpretazione finale dei versi "Sì, tanto è domenica e qui l’autobus non ci arriva / / Non farmi il solletico che rido",

9 MERAVIGLIOSO è TUTTO QUI. Un'altra perla del disco. Una canzone dall'arrangiamento e dalla melodia molto sofisticate che esaltano al meglio le voci dei due protagonisti.

10 L'UOMO PERFETTO. Su un testo all'insegna del ironia, tra cambi di tonalità e sonorità africane amalgamate con altre più rock, Mina e Fossati ingaggiano un vero e proprio match con botta e risposta godibilissimi. 


11 NIENTE E' MEGLIO DI NOI DUE. La chiusura del disco è affidata alla canzone più sperimentale del disco, quasi una suite costruita su più sezioni che dà modo non solo ai cantanti, ma anche ai musicisti, di mostrare tutta la loro bravura. Che bello, in un'epoca di canzoni di plastica, poter assaporare un assolo di sax o di chitarra, mentre i due mattatori si congedano con parole di speranza: "Io ci credo ai nuovi battiti del cuore, ai sogni che corrono più avanti di noi".

 
 
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