Arriva da Sassari il nuovo ordinario militare per l’’Italia che prende il posto di monsignor Santo Marcianò. Si tratta di  monsignor Gian Franco Saba, finora arcivescovo di Sassari. Lo fa sapere il Vaticano. Nato a Olbia il 20 settembre 1968, dopo essere entrato nel Seminario diocesano di Tempio-Ampurias e aver proseguito gli studi nel Pontificio Seminario Regionale Umbro di Assisi, ha frequentato l'Istituto Teologico affiliato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Trasferitosi al Pontificio Seminario Regionale Sardo di Cagliari, ha conseguito il Baccellierato in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Ha inoltre ottenuto il Dottorato in Teologia e Scienze Patristiche presso il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Ha frequentato il Corso di ''Sistemi di comunicazione nelle relazioni internazionali'' presso la Facoltà di Lettere dell'Università per Stranieri di Perugia. È stato ordinato sacerdote il 23 ottobre 1993 incardinandosi nella Diocesi di Tempio- Ampurias.

Nel lasciare l’incarico per fine mandato, monsignor Marcianò ha ringraziato, in particolare i cappellani militari. «Abbiamo assistito, specie negli ultimi tempi, a una recrudescenza inattesa e a un progressivo diffondersi di tanti focolai di guerra, che interpellano in qualche modo anche i militari italiani», ha detto nell’omelia della messa celebrata il 9 aprile nella basilica dei Santi Apostoli. «Penso soprattutto a coloro i quali sono impegnati nelle Missioni Internazionali che, in terra o in navigazione, richiedono un crescente impegno. Li ho visitati sempre quando ho potuto, specie nelle Feste; e soprattutto ho visto il modo in cui voi, cappellani, li affiancate in questa vita faticosa e rischiosa, aiutandoli a maturare nella loro vocazione di operatori di pace. Una vocazione che, in quei luoghi, cerca di puntare al dialogo, al rapporto con le popolazioni locali, al servizio umanitario, ma esige per tutti i militari una formazione adeguata, ovunque essi si trovino e qualunque ruolo ricoprano. Da sacerdoti, voi accompagnate personalmente tutti: dai militari nelle caserme agli allievi nelle Scuole; da coloro che sono impegnati nelle emergenze a quelli che svolgono compiti di alta responsabilità di guida, anche nel mondo delle Istituzioni. Siete accolti e cercati da loro e ne stimolate il servizio alla giustizia, al bene comune, alla pace, sapendo che, in ogni luogo, è un privilegio – lo è stato pure per me – portare Cristo e il Suo Vangelo, portare l’olio di consolazione che ci ha unti nell’Ordinazione e che va versato sui fratelli».

Monsignor Saba, dal canto suo, nel ringraziare tutti, dal Pontefice per la nomina al suo predecessore, ai cappellani e ai militari, si è detto pronto a «promuovere una Chiesa ospedale da campo, inclusiva, aperta a tutti e missionaria, affinché possiamo contribuire a realizzare "un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle sole parole"».