Che cosa succede nella vita di un bambino quando i suoi genitori si separano? Cosa avviene quando chi dovrebbe custodire i suoi sogni e il suo futuro si trasforma, invece, in un nemico che se lo contende e lo strumentalizza per le proprie rivendicazioni? Ce lo racconta Pupi Avati nel film per la tv Il bambino cattivo, che Raiuno ha trasmesso in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
«Fra le tante storie che originano i miei film questa è di certo la più realistica, la meno inventata. Una vicenda della quale sapevo già così tanto da esimermi dall'arricchirla con fantasiose digressioni» dice Pupi Avati «Ho detto più volte quanto a una persona anziana sia facile sintonizzarsi con il remoto mondo psicologico dell'infanzia" prosegue "ciò che sintonizza due mondi anagraficamente così lontani, ciò che fa sì che questi due mondi sappiano comunicare a un livello profondo è la vulnerabilità, una condizione fisica e mentale che è prerogativa dei vecchi e dei bambini».
Il protagonista del film è Brando, un ragazzino di 11 anni che ama gli eroi del calcio e del wrestling. Il matrimonio dei genitori, entrambi professori universitari, è ormai in crisi da anni e sta naufragando. Ma nell'arco di tempo che precede la separazione, Brando è costretto ad assistere a litigi e violenze psicologiche di ogni tipo, senza che abbia la forza di difendersi. Fino a essere definito "cattivo" da chi lo ha messo al mondo, semplicemente perché non prende le parti di nessuno e non sta al gioco di due adulti, che non sanno mettere da parte i reciproci egoismi né tantomeno ascoltare la sofferenza del figlio.
La madre, Flora (Donatella Finocchiaro), vive un disagio esistenziale che la fa scivolare nell'alcolismo. Il padre, Michele (Luigi Lo Cascio) è un uomo che non riesce ad affrontare la difficile situazione familiare e si innamora di Lilletta, un'amica dei tempi della scuola che rincontra casualmente.
«Michele è un uomo totalmente concentrato su stesso e assente» commenta l'attore Luigi Lo Cascio «ma l'aspetto più scandaloso del mio personaggio consiste nella violenza di cui è capace, non una violenza palese ma qualcosa di più sotterraneo».
Le telecamere incalzano sugli eventi che seguono la seperazione della coppia.
Una volta constatate le condizioni di Flora e il rifiuto della paternità di
Michele, il Giudice dei minori emette una sentenza di abbandono, Il bambino
viene allora affidato ad una casa famiglia dove inizia un pesante percorso
psicologico. Brando si sente solo, privo di riferimenti e abbandonato da tutti.
Con l'aiuto degli operatori e l'arrivo di una nuova famiglia adottiva, il
bambino ritroverà la voglia di essere felice
Mai come in questo momento la televisione è stata sensibile ai temi dell'infanzia e dell'adolescenza. Il bambino cattivo è un film che punta dritto i riflettori sui bambini, le vere vittime della disgregazione familiare, spettatori silenziosi e impotenti di scelte che possono seriamente compromettere la loro felicità e salute mentale.
«Questo film ci consente di aprire un dibattito culturale sul tema dei diritti dell'infanzia, sul quale riceviamo il maggior numero di segnalazioni» conclude Vincenzo Spadafora, garante per l'infanzia e l'adolescenza intervenuto ieri alla conferenza stampa della Rai «lo sguardo straordinario del bambino è la chiave di lettura e, al tempo stesso, un invito all'ascolto dei ragazzi».
Durante la giornata di oggi tutte le trasmissioni Rai dedicheranno ampi spazi
alla ricorrenza, traendo spunto dal Tv movie di Pupi Avati. Verrà inoltre
trasmesso uno spot che vede protagonisti bambini di varie etnie mentre giocano a
nascondino, caccia al tesoro, mosca cieca e campana. Ma la realtà che si cela
dietro a queste immagini è ben più drammatica e mostra bambini africani che
cercano l'acqua, una ragazzina in un campo minato e una bambina che si nasconde
di fronte ai litigi dei genitori.
Lo spot, ideato interamente dalla Direzione
Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai, sensibilizza al diritto di ogni
bambino al mondo ad avere un'infanzia serena e felice