Nigeria, Boko Haram e la guerra all'educazione occidentale

Da tre anni a questa parte, gli estremisti di Boko Haram se la prendono con le scuole. Un odio contenuto nel nome scelto dal gruppo terroristico: Boko haram significa infatti "l'educazione occidentale è blasfema". Ma è davvero difficile immaginare bersagli più innocenti, di studenti e insegnanti impegnati nella fatica quotidiana di crescere e imparare. Difficile immaginare un modo più crudele di abbattere in un colpo, assieme a vite incolpevoli e ignare, anche  la cultura, antidoto per un futuro meno barbaro. Si calcola che siano state oltre 200 dal 2010 le scuole prese di mira dagli estremisti islamici nel solo stato di Yole, nella Nigeria Nordorientale.  

L’ultimo è stato un collegio di Mamudo. E' successo all'alba di sabato 6 luglio: il bilancio parla di almeno 42 morti, per la maggior parte ragazzi, bruciati vivi alcuni, secondo i racconti dei primi testimoni. Un bilancio che conta anche molti feriti e che potrebbe ancora peggiorare.  

Gli studenti di Mamudo vanno ad allungare la teoria infinita di vittime senza volto destinate a una tragica statistica, che le misure di protezione, pur promesse, forse anche attivate non hanno saputo,  e non sanno proteggere. Il padre di due studenti, rimasti vittime dell’attentato, ha denunciato la mancanza di protezione per la scuola e ha manifestato all’Associated Press l’intenzione di ritirare dalle lezioni altri tre figli che studiano in un altro istituto della zona. 

A quel che dicono i genitori indignati, nessun presidio era stato attivato a proteggere un luogo ormai considerato a rischio a dispetto dello Stato di emergenza dichiarato dal Governo fin dal maggio scorso in tre Stati del Nord Est. E sono in molti a pensare che anche i militari presenti a presidiare il territorio non siano una protezione sufficiente.