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lunedì 16 settembre 2024
 
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Ghana: Obloboshie, la discarica dell'Occidente

16/10/2014  Nella discarica di Oblobloshie gli scarti elettronici che l'Occidente non smaltisce.

Sono soprattutto ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che si incontrano alla periferia di Accra, in un luogo che sembra proprio senza nessuna esagerazione un girone dantesco. E’ la discarica di materiale elettronico più inquietante dell’Africa. Lì si riversa il contenuto dei container che arrivano al vicino Porto di Toma, il più grande dell'Africa occidentale e considerato il più sicuro dell'Africa. Lì arriva, tra l'altro, il materiale elettronico di seconda mano “donato” dall'Occidente per compensare il digital gap. Ma la maggior parte di quei materiali finisce nella discarica perchè non funziona. In realtà secondo la Convenzione internazionale di Basilea, del 1989, quel materiale andrebbe smaltito secondo rigide regole e in massima parte rigorosamente nei Paesi produttori e consumatori.

La discarica si trova a 20 minuti dal quartiere delle ambasciate ma quando chiediamo all'autista della nostra macchina di portarci a Oblobloshie ci dice che è molto difficile arrivare, che lui non sa bene dove si trovi, che ci vuole un permesso governativo, che forse è meglio un altro giorno. Lo convinciamo nel modo in cui i giornalisti convincono, con laute mance, e arriviamo in un posto a ridosso di case e di un mercato, che però sembra letteralmente sospeso in una nuvola di nero. In questa nuvola vediamo brulicare almeno 500 persone. Una sorta di acquitrino, in cui si alternano liquame, pezzi elettronici, pneumatici usati per riuscire a dare fuoco a telefonini superando la barriera degli isolanti di fiamma.

Il livello di inquinamento di aria e suolo è indescrivibile. E' difficile per noi, piccola troupe composta da chi scrive e il cameraman e regista Stefano Gabriele con il suo braccio destro Iulian Calugaru, riuscire a sopportare il tutto per le due ore che riusciamo a spendere lì e in cui riusciamo, non senza difficoltà, a intervistare e filmare. Dopo un po' capiamo chiaramente che non siamo graditi da tutti e che è il momento di andare.

Abbiamo visto una pattumiera a cielo aperto, dove però si vive un attivismo opposto all'abbandono che di solito accompagna la spazzatura. E questo perché ad Oblobloshie si smonta a mano nude, si brucia tutto il materiale elettronico per ricavare frammenti di oro, palladio, rame. Per i giovani, che con orgoglio affermano di guadagnare in questo modo disumano l'equivalente di circa 5 dollari al giorno, passando le 12 ore di luce nella discarica, quello è un lavoro più redditizio di altri. L'Occidente fa finta di non vedere. Il governo locale non risponde.

Multimedia
I rifiuti eletronici dell'Occidente finiscono qui
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