Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 20 marzo 2025
 
dossier
 

Ottocento anni fa l'incontro tra San Francesco e il sultano

03/10/2019  E' uscito il libro di padre Enzo Fortunato e Piero Damosso che rievoca lo straordinario viaggio del poverello di Assisi, che ha posto le basi al dialogo con le altre religioni propugnato anche dai papi, dal Paolo VI a papa Francesco

Ottocento anni fa avvenne un fondamentale evento di natura storica e religiosa: san Francesco, dopo un avventuroso viaggio durante la quinta crociata, era arrivato insieme a frate Illuminato in Egitto per incontrare il sultano al-Kamil. Non conosciamo che cosa si siano detti durante quell’incontro, ma sappiamo che fu colmo di benevolenza e che il sultano diede all’umile frate due doni: un corno per chiamare i frati a raccolta e le bacchette per far tacere i disturbatori al momento della predica, come usano fare i muezzin. 
Il libro Francesco e il sultano. 800 anni da un incredibile incontro (Edizioni San Paolo, pp. 178, € 16,00)  ripercorre questo fatto rivoluzionario e lo inserisce nella più ampia cornice dello spirito di incontro che animava Francesco e i suoi seguaci nei secoli a venire, con molti riferimenti alla situazione attuale e a quel dialogo con le altre religioni propugnato dai Papi contemporanei. È scritto a due voci: quella del francescano padre Enzo Fortunato e quella del giornalista Rai Piero Damosso. Che si dividono i compiti: padre Fortunato indaga sia il fatto storico sia tutti i passaggi degli scritti di Francesco in cui dettaglia il suo messaggio di salvezza universale. In lui, uomo semplice e innamorato di Dio, individua tre aspetti: era un portatore di pace, attento agli altri e in particolare gli ultimi, perseguendo quindi il concetto di fraternità, ed era un custode del creato. 
Piero Damosso ricostruisce come l’idea del dialogo con le altre religioni compaia già nel concilio Vaticano II nelle parole di Paolo VI. Ricorda la visita di Giovanni Paolo II a Damasco, la prima volta di un Papa in una moschea; continua con il discorso di Ratisbona del 2006 di Ratzinger che sottolineava come ci sia un gran bisogno di dialogare con le altre religioni; conclude con la Dichiarazione di Abu Dhabi del 2019 firmata da Bergoglio con il leader islamico Muhammad Al-Tayyib, grande imam dell’università sunnitica del Cairo. È la migliore risposta a tutti quei detrattori di papa Francesco che lo accusano di negare l’identità del cristianesimo in nome di un eretico sincretismo e di promuovere un’indiscriminata accoglienza dei migranti. E invece non fa altro che continuare la missione di san Francesco, di cui non a caso ha scelto di portare il nome, che è il patrono dell’Italia e che Giovanni Paolo II nel 1980 ha proclamato anche patrono dei cultori dell’ecologia.

Multimedia
La Via di Francesco
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo