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domenica 09 febbraio 2025
 
la testimonianza
 

«Padre mio, mi abbandono a Te», la preghiera di Charles de Foucauld che Battiato recitava ogni mattina

19/05/2021  «Passeggiava e si fermava a meditare, lui era una piccola luce che andava incontro alla luce» , dice il suo amico sacerdote Orazio Barbarino.

(sopra, don Orazio Barberino davanti alla casa di Battiato)

Ogni mattina Franco Battiato recitava una preghiera del beato Charles de Foucauld, l’apostolo del deserto morto perché favorì il dialogo tra cristiani e mussulmani che è stato proclamato beato da Benedetto XVI e sarà canonizzato da papa Francesco. Quella preghiera che nel suo incipit recita “Padre mio, io mi abbandono a Te” è stata donata nel giorno dei funerali di Franco Battiato ai giornalisti dal sacerdote di Linguaglossa, Orazio Barbarino, caro amico del cantautore siciliano.

«Ho pensato tutta la notte al tipo di messaggio che Franco avrebbe voluto dare oggi Franco. E mi è venuta in mente la sua preghiera che lesse il 5 maggio 2017 proprio a Linguaglossa davanti a degli studenti», racconta padre Orazio che descrive i rituali che il maestro era solito fare nella sua casa alle pendici dell’Etna: «Passeggiava e si fermava a meditare, lui era una piccola luce che andava incontro alla luce» continua il sacerdote insistendo sul valore della morte come momento che invece si apre alla vita.

Una funzione privata quella dei funerali di Franco Battiato con la presenza di familiari, cantanti come Carmen Consoli, Luca Madonia, Alice.  La cerimonia religiosa è stata presieduta proprio da padre Orazio insieme a Guidalberto Bormolini. Tra i presenti anche dei monaci buddisti. Fuori da Villa Grazia, i suoi fans che hanno salutato il passaggio del feretro con un semplice saluto, “Ciao Franco”, e un applauso.Padre Orazio Barbarino ha voluto oggi restituire ai presenti l’aspetto spirituale che ha accompagnato la ricerca del maestro Battiato, con quella preghiera mattutina di Charles de Foucauld.

«Padre Mio, io mi abbandono a Te, fa di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature: non desidero nient’altro, mio Dio! Rimetto l’anima mia nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo. È per me un’esigenza di amore, il donarmi a Te, l’affidarmi alle tue mani, senza misura, con infinita fiducia: perché Tu sei mio Padre!»

 

 

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