Torino, 22 giugno 2015. L'ultimo saluto a papa Francesco è dei bambini e degli adolescenti degli oratori estivi. Foto Reuters.
L'ultimo sguardo prima di lasciare
Torino è rivolto ai piccoli. A conclusione della sua visita nel
capoluogo piemontese, lunedì 22 giugno Francesco ha
salutato 4mila bambini e adolescenti degli oratori estivi, radunati
in piazza Solferino. Un rapido passaggio a bordo della papamobile,
lungo il tragitto che il Santo Padre ha percorso per raggiungere
l'aeroporto di Caselle e ripartire alla volta di Roma. Un gesto
essenziale, ma carico di senso.
Scorrendo i nomi delle parrocchie e
delle istituzioni presenti si poteva ricostruire una lunga tradizione
di impegno a favore dei giovani. C'era ad esempio l'oratorio San
Luigi, fondato da don Bosco in persona nel 1847. C'erano le
parrocchie intitolate ai santi sociali Giuseppe Cafasso e Leonardo
Murialdo, vite al servizio degli ultimi che hanno lasciato segni
profondi nel tessuto cittadino. C'erano le tante, colorate facce di
quegli oratori che oggi, come a fine ottocento, si cimentano con la
sfida dell'educare.
Alcuni gruppi hanno iniziato la
giornata con il pellegrinaggio alla Santa Sindone, poi, gradualmente
hanno iniziato a raccogliersi nella piazza, dove era stato preparato
per loro un momento di festa, tra canti, coreografie e testimonianze.
«Sono qui per accompagnare 120
ragazzi dalla quinta elementare alla seconda media – racconta
Federico, animatore di 21 anni della parrocchia del Duomo di Chieri,
alle porte di Torino – Siamo arrivai con due pullman e siamo molto
emozionati, dai più piccoli ai più grandi. In tempi economicamente
difficili, non tutti hanno la possibilità di andare a Roma per
vedere il Papa. Averlo così vicino è davvero un'occasione unica».
«Sono
contenta di poter 'conoscere' quella figura che finora ho visto solo
al telegiornale» dice Gaia, 12 anni. Alla domanda “Che cosa ti
piacerebbe chiedere al Papa?” si fa seria, prende qualche secondo
per riflettere «Chiederei una benedizione e una preghiera perché
cessi il terrorismo». Suor Alba, dell'ordine delle Rosminiane,
collabora da tempo con la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino.
«Sono qui con 90 bambini e 38 animatori adolescenti, 30 dei quali
nei giorni scorsi hanno partecipato ai numerosi eventi dedicati ai
giovani e inseriti nel progetto “Turin for Young” (una
collaborazine tra la pastorale diocesana e quella salesiana, ndr). Il
saluto di Francesco – ci dice mentre aiuta i bambini a disporsi in
fila – per noi significa molto. E' l'ennesima conferma di un
attenzione speciale rivolta ai piccoli, come tanti episodi di questa
visita torinese hanno dimostrato».