Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 21 giugno 2025
 
Parliamone Insieme
 
Credere

Papa Leone XIV, le radici negli Usa il cuore sulle Ande

15/05/2025  Uomo vissuto a cavallo tra diversi mondi, fra le istituzioni e la strada, augura la pace del Risorto e guarda alla missione

Cari amici lettori, lo sapete già: a soli 17 giorni dalla morte di papa Francesco e dopo un conclave rapidissimo con soli quattro scrutini, la Chiesa ha un nuovo Pontefice, lo statunitense Robert Francis Prevost, che ha assunto il nome di Leone XIV.

È stata un’emozione intensa, che ha colto tutti di sorpresa, assistere alla famosa fumata bianca che annuncia l’avvenuta elezione; l’attesa trepidante, quasi spasmodica, di udire l’Habemus Papam pronunciato dal cardinale protodiacono; la sorpresa della piazza al vedere apparire un volto e sentire un nome sconosciuto ai più e poi l’esplosione di gioia dei fedeli nell’accogliere il Papa che guiderà la Chiesa nei prossimi anni; la visibile commozione di Leone XIV nell’affacciarsi alla Loggia delle benedizioni; e infine le prime parole, anziché un semplice saluto a braccio, con un messaggio abbastanza articolato, scritto a mano, che cominciava con l’augurio pasquale di Cristo: «Pace a voi!».

Alcuni tratti della biografia di Leone XIV colpiscono molto: statunitense, nato a Chicago, con radici spagnole, francesi, italiane, e antenati persino creoli. Poi la doppia nazionalità (americana e peruviana), essendo stato diversi anni in missione a Chiclayo in Perù.

Una solida formazione teologica (è canonista e ha insegnato diverse materie teologiche); formatore nel suo ordine religioso, gli Agostiniani, ma anche missionario e pastore, letteralmente con i piedi nel fango, come lo ritrae una foto scattata mentre aiuta nei soccorsi per un’alluvione in Perù; superiore generale del suo istituto per due mandati, dunque ampia visione internazionale, ma sempre con i piedi per terra; infine chiamato a Roma da Francesco per presiedere il Dicastero dei vescovi, snodo importante e delicato della vita della Chiesa.

Uomo vicino ai poveri delle Ande peruviane, impegnato in prima fila nella lotta contro gli abusi del clero, è a suo agio a lavorare nelle sedi istituzionali ma, anche da Papa, non disdegna di farsi dei selfie con i fedeli.

Una intensa spiritualità agostiniana, che trapela dalle sue prime parole, una mente organizzata, la capacità di tessere relazioni e lavorare insieme ad altri. Insomma, un uomo a cavallo tra mondi ed esperienze diverse che si sforzerà di ricomporre per salvaguardare la comunione, tenendo insieme unità e diversità.

Il suo nome, Leone, come egli stesso ha spiegato, vuole richiamare Leone XIII, il Papa della Rerum Novarum e la parola della Chiesa sulle questioni sociali del tempo, ma rievoca anche frate Leone, l’amico legatissimo a san Francesco.

Nelle prime parole ha nominato a più riprese la parola “pace”, «disarmata, disarmante», intesa in prima battuta come quella pace che è il saluto del Risorto.

Dalla prima omelia, ai cardinali nella Messa del 9 maggio, si intuisce una delle sue preoccupazioni prioritarie: la fede, in un mondo desertificato dalla secolarizzazione, dunque la missione e l’annuncio, lo «spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscere Gesù e amarlo».

Ne sono certo: non mancherà di sorprenderci Leone XIV. Benvenuto Santo Padre, anche dalla nostra piccola “community” di Credere!

(foto Vatican Media)

In collaborazione con Credere

Credere, la rivista per vivere «la gioia del Vangelo«

Credere, la rivista per vivere «l'avventura della fede»

CREDERE è la rivista che ogni settimana ti propone storie, personaggi e rubriche per ispirare la fede nel quotidiano. Già scelta come "Rivista Ufficiale del Giubileo della Misericordia", è un giornale ricco di contenuti per lo spirito, con tante testimonianze di famosi e gente comune e i gesti e le parole di Papa Francesco, più vicini che mai.

Scopri la rivista e abbonati »

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo