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giovedì 03 ottobre 2024
 
 

Polegato: al Governo le parti sociali

02/11/2011  "Abbiamo bisogno di soluzioni di emergenza", spiega il fondatore dell'impero Geox: sindacati e imprenditori vanno coinvolti direttamente. "L'Italia? E' il cerino del mondo".

« Sono stato recentemente in Cina. Mi hanno spiegato che l’Italia è come il cerino del mondo. Se esplode il debito sovrano italiano, esplode tutto il resto del pianeta ». Sull’aereo che lo sta portando a Nizza, dove parlerà ai giovani imprenditori francesi della formula Geox e della sua esperienza di imprenditore, Mario Moretti Polegato commenta la crisi del Paese nella morsa della speculazione.

     «Siamo in emergenza e abbiamo bisogno di soluzioni di emergenza ». La soluzione auspicata dal patron di un impero industriale che conta oltre cinquemila dipendenti è quella di una sorta di governo-direttorio che coinvolga le parti sociali con ministri eletti dalle parti sociali e dal mondo finanziario. «I nomi di chi guida un Governo di salute pubblica, destinato a spegnere il fuoco del debito pubblico, devono essere nominati dalle parti sociali: sindacati, imprese, banche, il mondo del lavoro e dell’economia insomma. Dovrebbero entrare direttamente nel Governo, o almeno affiancarlo; più che un governo tecnico auspico un Governo che conti sulla diretta condivisione delle parti sociali. Se Berlusconi avesse avuto la forza di fare tutto questo , probabilmente sarebbe ancora in auge; ci provi ora, il primo tentativo spetta a lui. Poi, se fallisce, si faccia da parte».
   
     Polegato si fa interprete delle difficoltà del mondo dell’industria, sempre più stretto nella morsa del credito e delle difficoltà della crisi. «Il posto fisso, le garanzie previste dall’articolo 18 sono una conquista sociale. Allora, quando è nato lo Statuto dei lavoratori e negli anni seguenti, c’era un equilibrio perfetto tra  datori di lavoro e dipendenti. Oggi non è più cosi, si discute sull’introduzione di misure più elastiche. Ma la mia opinione è che rendere il lavoro in uscita più elastico non è un elemento che può rilanciare l’economia . Tirerei diritto rispetto a questo problema. Serve altro. Comincerei a studiare qualcosa per le aziende che esportano».

     Polegato ha illustrato ai giovani imprenditori francesi di Nizza, riuniti a un summit convocato nell’ambito del G-20 che si svolge a Cannes, la sua esperienza di imprenditore e innovatore. «La violenza è sempre da condannare, ma non si possono non comprendere le ragioni pacifiche degli indignados. Sono semplicemente l’avanguardia di altre frange della società destinate a scendere in piazza: pensionati, lavoratori, precari e cosi via».

     Tra le ricette per risolvere il problema della disoccupazione giovanile Polegato propone la defiscalizzazione degli oneri sociali e dei contributi al 50% per i giovani fino a 25 anni. Polegato non condivide le critiche velate di Berlusconi sulla moneta unica europea. «L’euro è la fortuna dell’Italia. Indietro non si torna. Con l’euro abbiamo acquistato la credibilità che prima non avevamo. Noi imprenditori siamo molto più liberi di negoziare i nostri prodotti. Abbiamo una sicurezza nel fare il nostro lavoro che prima non c’era. Andavamo all’estero e dovevamo acquistare tutto in dollari: materie prime, servizi, infrastrutture. Oggi persino la Cina privilegia l’euro. Un imprenditore con l’euro è certo dei suoi costi, e i margini tra l’altro sono ridotti. Se ho in banca 10 mila euro so che posseggo 10 mila euro. Quando avevo in banca venti milioni di lire non sapevo quel che possedevo perchè la moneta oscillava continuamente. La lira si poteva svalutare per facilitare le esportazioni? Ma quella non era economia. Era fumo negli occhi. La credibilità di un'impresa è data dal sistema dell'euro non, da questi mezzucci ».      

 
 
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